Una storia di cura e pazienza è una meditazione sul brano evangelico di Luca 13, 6-9.

Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”». 

Più di una volta, durante i campi scuola giovanili, mi sono imbattuto di fronte a questo passaggio evangelico, è così accaduto che mi sono immedesimato in quel “fico”. La mia attenzione, purtroppo, era più concentrata sulle mia mancanza di frutti, invece che sull’amore colmo di pazienza di Dio verso di me che invece credo sia la vera “buona notizia” di questo passo.

A questa “grazia” io vorrei rispondere chiedendo un’altra grazia: quella di provare ad amare anche io con la stessa cura e pazienza del Maestro. Non raramente mi capita di perdere la calma e la pazienza quando noto negli altri questa mancanza di frutti, come se fossi io a dover decidere o meno il tempo della maturazione o della raccolta. Oltre quindi anche alla pazienza, alla cura per l’altro chiedo tanta umiltà per me affinché io rimanga sempre discepolo e non Maestro.

Cos’altro aggiungere a questa storia di amore, pazienza e cura? Sì, forse la domanda: e se noi fossimo quel fico, come ci sentiremmo? Io, amato a fondo perduto.

Paride

Altre meditazioni connesse alla Parola di Dio sono all’interno della nostra rubrica: Lievito-nella-pasta

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