Ogni giorno ci troviamo di fronte a una grande responsabilità, un compito che ci è affidato con fiducia: iniziare la giornata con la consapevolezza che a chiunque è stato dato molto, molto sarà chiesto. La domanda “Perché proprio a me?” è una domanda che emerge quando percepiamo che il Signore ci sta chiedendo un di più. A volte, la tentazione di arrabbiarsi con il Signore ci assale, poiché sembra chiederci troppo. Tuttavia, riflettendo su questa richiesta, comprendiamo che Lui ci chiede molto perché ha dato molto. Gesù ha sacrificato se stesso sulla croce per noi, offrendoci un amore totale, senza trattenere nulla per sé.

“Niente tema il piccolo gregge, al Padre Vostro è piaciuto dare a voi il Regno”: queste parole trasudano di tenerezza, amore e cura. Gesù, il nostro Pastore, ci esorta a non affannarci, a non temere e a non avere paura, perché di fronte a questo amore straordinario possiamo solo consegnarci completamente. È importante ricordare che non ci viene chiesto nulla al di là delle nostre capacità, né al di là di ciò che sappiamo fare. E, ancor più significativo, dovremmo sempre tenere presente che dove la nostra limitatezza finisce, inizia l’infinita grandezza di Dio, pronto a colmare ogni vuoto e superare ogni ostacolo. In questo atteggiamento di totale affidamento, scopriamo la bellezza di consegnarci a un amore che supera ogni misura umana.

Quando riconosciamo che la nostra limitatezza trova il suo confine, sorge di fronte a noi l’infinita grandezza di Dio. È come se ci fosse un passaggio segreto, una porta aperta verso un regno di possibilità che trascende ogni nostra capacità. Questo Dio, che è più grande di ogni ostacolo e colma ogni vuoto, è sempre pronto a estendere la Sua mano verso di noi. È un invito costante a superare i nostri limiti, a lasciarci sorprendere dalla sua misericordia e dalla Sua forza.

Nell’atto di consegnarci totalmente a questa grandezza divina, sperimentiamo una bellezza che va oltre ogni misura umana. È come immergersi in un oceano infinito di amore, dove ogni singolo gesto, anche il più piccolo, trova il suo significato e la sua pienezza. La nostra fiducia diventa un ponte verso l’infinito, e l’abbandonarci a questo amore ci rivela una realtà straordinaria che va al di là di ogni comprensione.

In questo atteggiamento di totale affidamento, non solo scopriamo la bellezza di essere amati incondizionatamente, ma anche la forza che nasce dall’essere sostenuti da un amore che supera ogni barriera. È un viaggio profondo dentro la consapevolezza di essere abbracciati da una presenza divina che non conosce limiti. Nella nostra debolezza, troviamo la forza in un amore senza fine, pronto a guidarci attraverso ogni percorso, a superare ogni difficoltà e a rivelarci la grandezza di una relazione che va oltre il tangibile, oltre l’umano. Noi, piccolo gregge del Signore.

Il piccolo gregge del Signore

Luca 12, 32-48

https://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Luca+6%2C12-19&versioni[]=C.E.I.

32 Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
33 Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. 34 Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
35 Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; 36 siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. 37 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! 39 Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40 Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate».
41 Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42 Il Signore rispose: «Qual è dunque l’amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? 43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. 44 In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. 47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

Per altri commenti al Vangelo: https://www.legraindeble.it

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