Natalina una vita di affidamento alla Santissima Vergine
La figura di Madre Natalina Bonardi risplende per la continua e sofferta ricerca della Divina Volontà nelle situazioni concrete della sua vita, come imitazione del “sí” di Maria di Nazareth e del suo abbandono alla volontà del Padre. Ella si contraddistinse anche per una grande semplicità. Semplice e schietta nel parlare come nel suo operare, nel vestire come nel conversare. La sua era una semplicità del cuore che fece fiorire in lei una spiccata sensibilità materna. La grande fede di Madre Natalina si coglie andando a ritroso nel tempo, particolarmente quando si trovò sola, quasi “abbandonata” dalla congregazione delle suore del Buon Consiglio: oppressa e schiacciata da questo dolore, entrò speranzosa in una chiesetta di campagna dove era venerata la Vergine di Loreto e con gli occhi gonfi di pianto, pregò la Madre di Dio affinché l’aiutasse. Ella credette fortemente che la Madonna l’avrebbe ascoltata ed esaudita. E così fu! La Vergine SS.ma le rispose e le disse: “Sí, io ti aiuterò”.
Una fede ferma e fiduciosa quella di Natalina
Il postulatore della causa, il dottor Paolo Vilotta, afferma: “La confidenza della Venerabile Bonardi verso Maria SS.ma è molto profonda. Chissà quante volte Madre Natalina avrà fermato il suo pensiero, ripetendo ogni giorno e facendo costantemente sue le parole della Vergine Santa «Eccomi sono la Serva del Signore (Lc 1,38)». Si potrebbe dire che quelle parole divennero per lei uno stile di vita, quasi a ricordarle, nei vari luoghi e momenti della sua quotidiana esperienza, che come Maria occorreva vedere tutto “in chiave di fede”. La vita di Madre Bonardi è stata attraversata da prove forti e prolungate, che, però, l’hanno vista sempre ferma e fiduciosa nella Provvidenza di Dio e nella certezza che la Vergine Santa non l’avrebbe mai trascurata”.
Papa Francesco: consumata da un amore feriale
Nella Venerabile è forte la devozione mariana. Ella ha stabilito un profondo legame con la Madonna che l’ha sempre sostenuta mediante una presenza rassicurante. La Madre di Dio manifestò con diverse modalità il sostegno sia alla fondatrice come pure alla congregazione nascente. Amava, a tal proposito ripetere: “Maria SS.ma fu fedele alla sua promessa: il suo aiuto non ci venne meno giammai…ancora oggidì, quanto sentiamo forte e potente il suo patrocinio e la sua materna benevolenza”. Il Santo Padre Francesco, col decreto di venerabilità datato 25 novembre 2021 ci consegna la figura di questa donna pienamente madre, consumata da un amore “feriale” che si adopera nell’ottica di un servizio che riconosce nei fratelli da servire, il volto di Gesù, il Figlio di Maria.
“Mi sono messa come una cieca nelle mani di Dio”
Madre Bonardi è, quindi, un fiore di umile santità che ha profumato la Chiesa. La sua soave fragranza ci accompagna nel cammino dei giorni come un segnaletica stradale valida sia nel quotidiano e nell’imprevisto della storia. La strada che il Signore le aveva tracciato fu percorsa con lucidità, in un cammino di dedizione, di amore e di dolore fino allo spogliamento e all’abbandono totale. Le parole di Madre Natalina: “Mi sono messa come una cieca nelle mani di Dio” confermano che il progetto di Dio è stato portato a compimento. Il grande cuore della suora continua a pulsare nella vita delle sue figlie, segno e garanzia non solo che la sua santità è vera ma che ancora oggi la Vergine di Loreto ha mantenuto la promessa. Nei luoghi nei quali sono inviate, esse si dispongono ad accogliere il progetto del Padre nella propria vita sia questa personale che comunitaria. Inoltre accompagnano i fratelli nel cammino di fede con uno stile di apertura, accoglienza, attenzione preveniente e discreta tipico della Famiglia di Nazareth (cfr. Cost art. 4-5).
Andrea Maniglia
Per la rubrica Santi nascosti abbiamo concluso la straodinaria vita della venerabile Natalina Bonardi, per leggere la prima parte clicca qui!