In questo anno giubilare dedicato alla speranza, abbiamo realizzato per il Cammino dei Cappuccini dei podcast incentrati ciascuno su una “parola in cammino”. Sono parole che aiutano a muovere il cuore verso un cammino fisico e spirituale, parole di speranza per la propria vita. Trovate gli audio dei podcast anche su Spotify e Youtube. Qui potete anche le date dei prossimi cammini di gruppo, accompagnati dalle guide ufficiali (i prossimi due cammini organizzati partono dal 1° maggio): https://www.camminodeicappuccini.it/proposte-giubileo-2025/.
Ciao, sono fra Sergio Lorenzini, l’ideatore del cammino dei cappuccini. Con questi podcast, pensati in occasione del Giubileo, insieme ad alcuni giovani amici, vogliamo consegnarti alcune parola che diano speranza al tuo cammino di vita. Le parole che ti dono io in questo primo podcast sono “coraggio” e “soglia”. E con esse ti auguro: buon cammino pellegrino!
Quando la vita non basta più
Il Giubileo del 2025 ci chiama ad essere “Pellegrini di Speranza”.
È un’occasione unica per metterci in cammino. Vuoi farlo con noi cappuccini? Con questo podcast ti accompagnerò sul nostro cammino dei cappuccini perché il viaggio che vivrai ti aiuti non solo a cambiare luogo ma a trasformare te stesso, a ritrovarti a fine viaggio con un cuore nuovo, più puro, più sensibile, più vicino a Dio e agli altri. Andiamo? Coraggio!
Pensa: in senso spirituale il cammino è una chiamata a riscoprire l’incontro con Dio e la bellezza della fede, forse in una maniera nuova, più fresca e luminosa di come l’hai conosciuta finora.
Il pellegrinaggio è la più grande metafora del cambiamento: ti metti in cammino perché cambi la tua posizione iniziale, perché ti pensi in modo diverso e per ripensarti devi essere coraggioso. Lo fai quando? Quando capisci che la posizione in cui sei non ti accontenta più. Allora fermati un momento e chiedi a te stesso: perché mi sono messo in cammino? Che cosa cerco, cosa mi ha spinto a muovermi? Ma chieditelo per davvero, e ascoltati in profondità.
Oltre la soglia
Decidersi a vivere un cammino non sempre è una scelta ragionata. Talvolta è semplicemente un istinto che ti spinge “a darti una mossa”. Senti che non puoi rimanere fermo perché il posto in cui sei ti è diventato angusto e intuisci che devi dare un passo, che la tua vita è oltre. Oltre i confini che fino ad oggi hanno segnato il tuo modo di essere e di vivere. Ma per muoverti hai bisogno di audacia e un’energica spallata all’indecisione.
Se cerchi nelle pagine della Bibbia, troverai diversi brani che parlano di uomini che si sono messi in cammino. Molti di essi non avevano sicurezze o garanzie, ma non si sono tirati indietro. Ad Abramo Dio disse: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò». E Abramo partì, lasciandosi alle spalle ogni certezza. Non aveva indicazioni precise, solo una buona scorta di fiducia e di coraggio, e una promessa ad alimentare il passo: «Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione». Forse è di questo che abbiamo bisogno per camminare: di una voce che ci chiami per nome, di fiducia e di una promessa che ci scaldi il cuore.

Coraggio e novità
Sai? Tra le feste di Israele vi erano tre pellegrinaggi obbligatori per tutte le famiglie e tribù: tre viaggi che comportavano la “salita” al monte del Tempio di Gerusalemme: il pellegrinaggio della Festa delle Capanne, quello di Pasqua, e quello di Pentecoste. Anche la famiglia di Gesù di Nazaret, come racconta il vangelo di Luca, salì a Gerusalemme per la Pasqua. I pellegrini faticavano non poco per raggiungere la città santa, che si trova a quasi ottocento metri di altitudine. Perché salire a Gerusalemme? Non era forse più comodo rimanere nelle proprie case e nei propri villaggi?
Il pellegrinaggio – ogni pellegrinaggio – però esprime il profondo desiderio di ogni cuore: quello di mettersi in cammino verso una novità che porti un cambiamento positivo nella vita. E allora, non puoi stare comodo sul divano di casa. Occorre partire. Ma partire significa rischiare.
Parlando ai giovani, papa Francesco ha detto loro: «Gesù è il Signore del rischio, è il Signore del sempre “oltre”. Gesù non è il Signore del confort, della sicurezza e della comodità. Per seguire Gesù, bisogna avere una dose di coraggio, bisogna decidersi a cambiare il divano con un paio di scarpe che ti aiutino a camminare su strade mai sognate e nemmeno pensate… su strade che possono aprire nuovi orizzonti, capaci di contagiare gioia, quella gioia che nasce dall’amore di Dio. Dio viene a rompere le nostre chiusure, viene ad aprire le porte delle nostre vite, delle nostre visioni, dei nostri sguardi. Dio viene ad aprire tutto ciò che ti chiude», viene a metterti in cammino!
Oltrepassare la soglia del cuore
Al tempo di Gesù, il pellegrino che decideva di lasciare la propria casa e andare a Gerusalemme, si esponeva alla fatica e all’imprevisto, e incoraggiava se stesso affidandosi a Dio, che l’avrebbe protetto da ogni pericolo. Oggi in cammino ci sei tu. Sei tu che hai deciso di varcare la soglia dell’indecisione, di superare i confini di ciò che già conosci, e di aprirti all’imprevedibile.
Dio abita quella soglia: la soglia di chi esce di casa per dare forma alla propria vita.
Non camminare solo con i piedi: potresti ritrovarti con tanti chilometri compiuti e neanche un centimetro di cambiamento.
Fa’ camminare il cuore: aprilo alla ricerca, rendilo assorbente come una spugna. Libera il suo desiderio di scoprire, parla con Dio, prega con cuore semplice, sii umile e abbi rispetto di tutti. Togliti le maschere e le corazze che indossi e condividi la tua vita con chi incontrerai, lasciati toccare dall’esperienza del cammino: ti prometto che non tornerai come sei partito.
Se avrai avuto il coraggio di andare “oltre”, al ritorno ci sarà più luce nei tuoi occhi e il mondo stesso ti apparirà più luminoso.
Camminare con coraggio
Ti lascio con una canzone che celebra il coraggio. Esso è forza per trasformare la vita. La canzone, come dice il testo, è dedicata «A chi trova se stesso nel proprio coraggio. A chi nasce ogni giorno e comincia il suo viaggio. A chi lotta da sempre e sopporta il dolore. A chi ha perso tutto e riparte da zero. A chi resta da solo abbracciato al silenzio. A chi dona l’amore che ha dentro». Io la dedico a te che ascolti questo podcast e che hai deciso di metterti in cammino. La canzone è “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia, e l’ascoltiamo insieme mentre ti lascio ai tuoi passi e ti auguro di camminare sempre “con coraggio”.
Buon cammino, pellegrino!
Fra Sergio Lorenzini