Le grain de blé

 

“Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo;

se invece muore, produce molto frutto”

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Dalle norme liturgiche alla teologia liturgica. Un dinamismo che investe anche lo spazio

Dalle norme liturgiche alla teologia liturgica. Un dinamismo che investe anche lo spazio

Dopo aver trattato dell’evoluzione dinamica della liturgia, dal suo essere norma liturgica ed applicazione della stessa, al suo divenire riflessione teologica e quindi teologia liturgica, cercheremo in questa seconda parte, di discernere come il dinamismo teorico si incarni nella pratica laddove il rito investe del suo senso più profondo il tempo e lo spazio della celebrazione liturgica.

Dalle norme liturgiche alla teologia liturgica. Un dinamismo che investe anche lo spazio

Dalle norme liturgiche alla teologia liturgica. Un dinamismo che investe anche lo spazio

Lo scopo del presente lavoro è quello di mostrare come essenzialmente nata dalle norme che la regolavano, la liturgia, nel tempo sia divenuta anche teologia, ovvero teologia liturgica, con un dinamismo suo proprio. Un dinamismo così profondo che arriva ad investire anche lo spazio della celebrazione liturgica che deve – necessariamente diremmo – rispecchiare quel moto vitale che i divini misteri stessi rappresentano nella loro celebrazione. Tale dinamismo necessario è giustificato dal fatto che Dio non abita le pietre, immobili e granitiche, ma si lega alle persone viventi, così come nell’Incarnazione, ancora oggi, la tenda di Dio si pianta nel cuore dell’uomo, non nella sterilità di una pietra.

Pastore bello

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"Pastore buono, pastore bello. Così si definì lui stesso, riprendendo un’immagine che i Salmi e i Profeti avevano riferito al Padre, pastore del suo popolo, pastore di tutti gli esseri." Ci introduciamo alla domenica del "Pastore bello" con la meditazione di Francesco...

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Con fidanzato e alcuni amici ho passato la scorsa domenica a Castelluccio. Il sole ci ha assistiti e abbronzati col suo primo calore primaverile che annuncia, gridando, il desiderio d’estate.Sulle vette vicine e lontane, strisce oblunghe di neve, incastonate come...

Lo squarcio del Cenacolo

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Ester, regina senza corona

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Un aforisma al giorno:

L’Abate Antonio disse: Come i pesci, se restano per lungo tempo a secco, muoiono, così anche i monaci, se restano a lungo fuori della cella o si trattengono con la gente profana, vengono distolti dalla meditazione che si sono prefissi. Bisogna dunque che come il pesce si getta in mare così anche noi corriamo in cella, per evitare, attardandoci fuori casualmente, di dimenticarci di badare alla nostra anima.

— Abba Antonio

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