La scorsa volta, abbiamo esplorato la parola “abito”: abito come abitare, abito come abitudine e abito come vestito. Oggi ci addentriamo in un’altra parola: “promessa”. Ci accompagni nel cammino di speranza, abbandonando ciò che non porta frutto e accogliendo le novità della vita!

Sul sito del Cammino dei Cappuccini puoi trovare i prossimi cammini di gruppo (prossimi gruppi organizzati con le guide a partire dal 29 giugno). Questi podcast che abbiamo realizzato per il Cammino dei Cappuccini sono disponibili anche in versione audio e sono completamente gratuiti. Si possono trovare sul sito del Cammino, su Spotify e Youtube.

Ciao, sono Emanuela Mori, della fraternità Grain de Blé. Con questo podcast, pensato in occasione del Giubileo, voglio consegnarti una parola che dia speranza al tuo cammino di vita. La parola è: “promessa” e con essa ti auguro: buon cammino pellegrino!

C’è del buono in questo mondo

Nel celebre film “Il Signore degli Anelli”, ad un certo punto Sam, il fedele compagno d’avventura di Frodo, guarda gli orrori della guerra e condivide con il suo padrone un pensiero:

«È come nelle grandi storie, padron Frodo. Quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericoli, e a volte non volevi sapere il finale, perché come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare com’era dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine è solo una cosa passeggera quest’ombra. Anche l’oscurità deve passare. Arriverà un nuovo giorno. E quando il sole spenderà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che significavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perché. Ma credo, padron Frodo, di capire ora. Adesso so. Le persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non lo hanno fatto. Andavano avanti perché loro erano aggrappate a qualcosa.»


Frodo, stremato dal cammino, chiede allora all’amico: «Noi a cosa siamo aggrappati, Sam?».
E Sam risponde: «C’è del buono in questo mondo, padron Frodo. È giusto combattere per questo!».

La sfida di ogni cammino è credere nella gioia e nella promessa di bene che c’è per noi, nonostante le difficoltà dell’itinerario. Questa promessa di bene non si colloca solo alla fine del cammino, ma lo precede: ti ha fatto mettere in viaggio, ti accompagna ogni giorno, nascosta nelle piccole carezze della vita, ti attende alla fine del percorso per donarti un cuore grato e saggio.
Allora ti invito ad interrogarti su queste domande: Quale promessa ha mosso il tuo cuore ad intraprendere questo cammino?
Cosa attendi? Di cosa hai sete? Prenditi qualche istante per riflettere su queste domande.

La promessa ad Abramo

C’è un personaggio della Bibbia a cui il Signore fa compiere un cammino. È Abramo: un uomo anziano, che insieme alla moglie Sara non può più generare figli, non possono più portare vita. La loro vita ristagna, chiusa nei confini di un paese lontano, confortata da poche sicurezze e dai familiari di cui si circondano. Tante volte le nostre vite assomigliano a quella di Abramo: cerchiamo di costruirci i nostri piccoli personali equilibri che ci rendano l’esistenza meno gravosa, forse più piacevole, ma che non portano vita. Sulla storia di Abramo a un certo punto irrompe la voce del Signore, che rivolge a lui e ora anche a te questa promessa:


“Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra”.

Abram se ne va: non da un terreno, bensì dall’idea di essere un uomo finito, senza speranza, senza futuro e senza benedizione. Anche nella tua vita ci sono zone stagnanti, che non portano frutto. Su di esse Dio posa il suo sguardo d’amore, e vede oltre. Le promesse di Dio ti aprono a nuovi orizzonti perché anche tu possa divenire una benedizione per coloro che incontrerai sul tuo cammino.
Lascia ora risuonare nel cuore queste domande: Ho fiducia nel futuro? Mi lascio sorprendere dalla vita e dalle vie che il Signore apre per me? Penso alla mia vita come un dono per me e per gli altri?

Costruire senza risultati immediati

La promessa è il linguaggio della fedeltà, quella che si giurano gli innamorati ubriachi d’amore, quella che giura Dio, l’innamorato per eccellenza. Perché lo sguardo di Dio è uno sguardo d’amore. Sì, il suo sguardo innamorato sulla tua vita ti permette di rialzarti, di guardare oltre i tuoi limiti, gli errori e i peccati che mai avresti voluto compiere. Il suo sguardo d’amore ti fa guardare avanti, proponendoti ancora un cammino, delle opportunità, ti rimette di nuovo in movimento. Il suo sguardo innamorato fa fiorire dalla vita stessa delle occasioni di bene, come sentieri nascosti, come promesse sussurrate all’orecchio del tuo cuore. Le sue promesse ti spingono a costruire il bene oggi, anche senza risultati immediati, con la speranza che domani potrà essere migliore. Come solo Lui sa fare, Dio rende nuove tutte le cose.

Perché promettere è “far crescere”, è dare la vita, è vedersi sempre in avanti, è ammettere che la vita è un mistero. Promessa vuol dire intendere la vita non come dominio, non come possesso, ma come futuro da incontrare.
E tu, senti l’ansia dei risultati o sai attendere con fiducia, senza cercare scorciatoie umane? Cerchi con serenità di fare il bene possibile, affidando a Dio il resto? Ti lascio riflettere per qualche momento su queste domande.

La promessa del “Dio-con-noi”

Nel cammino verso le promesse di Dio, potrai scoprire che a volte ciò che Dio realizza non è esattamente come te lo aspettavi. Ma Dio, nelle sue tante promesse, realizza un’unica grande promessa: “Io sarò con te tutti giorni, fino alla fine del mondo”.
Non siamo soli, non sei solo nel tuo cammino. Puoi incontrare la carezza dello sguardo di Dio anche in questo momento: forse in un compagno di viaggio, forse in un religioso, forse in un albergatore, forse anche nella semplice solitudine e nel silenzio della natura impervia.
Dio è con te: già oggi, sotto i tuoi piedi, con le sue mani accoglie i tuoi passi che, uno dopo l’altro, ti conducono alla prossima tappa del percorso.

Essere benedizione per gli altri

La tua vita è già accolta nelle sue mani. Le sue promesse non ti tolgono la fatica del cammino, ma ti danno una meta verso la quale tendere, e uno sguardo fecondo sul mondo che ti circonda. Come Abramo, il Signore ti chiama ad uscire dai tuoi piccoli confini per poter essere benedizione. Dio ci chiama alla vita promettendoci di essere benedetti e di essere benedizione per gli altri.

Papa Francesco così parlava ai giovani della GMG del 2016: “Dio aspetta qualcosa da te. Capito? Dio aspetta qualcosa da te, Dio vuole qualcosa da te, Dio aspetta te. Dio viene a rompere le nostre chiusure, viene ad aprire le porte delle nostre vite, delle nostre visioni, dei nostri sguardi. Dio viene ad aprire tutto ciò che ti chiude. Ti sta invitando a sognare, vuole farti vedere che il mondo con te può essere diverso. È così: se tu non ci metti il meglio di te, il mondo non sarà diverso. […] Questo tempo accetta solo giocatori titolari in campo, non c’è posto per riserve.”

Ti lascio ora al tuo cammino con una canzone. Possa sospingere i tuoi passi, uno dopo l’altro, e riempire il tuo cuore della gioia di sapere che, con la tua chiamata alla vita, Dio rinnova la sua alleanza tra il cielo e la terra.

Emanuela Mori


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