Un nuovo Avvento è alle porte. Ma noi dove siamo?

Photo by Clément Falize on Unsplash.

Intenti a consumare informazioni, produrre il più possibile al minor costo, fare di tutto, collezionare esperienze, voci, sguardi, parole, perché tanto conta la quantità.
Ansiosi di apparire, vendere e svendere ciò che siamo, comprare freneticamente, vivere per lavorare.
Risucchiati da una cascata infinita e spesso estenuante di notizie fino a non sentire più niente, fino a non provare più niente.
Sfiniti a furia di rincorrere il tempo, come se lo si potesse prima o poi controllare.
Quindi sì, sto qui con te, però aspetta un attimo ché controllo al volo le notifiche su WhatsApp.
E sì, sono a Messa, però aspetta due secondi, Gesù, ché finisco di mandare un messaggino.
Siamo sempre presi e persi qui e lì, in più luoghi contemporaneamente, che poi vuol dire non stare fino in fondo da nessuna parte e con nessuno.

Ma è tutto così deprimente e irreversibile? Siamo proprio senza speranze?

Ecco che l’Avvento si affaccia sulle nostre vite ancora una volta, quasi a dirci: «Basta divorare! C’è un modo diverso per nutrirsi in profondità: un modo santo e salvifico che lo Spirito Santo vi indicherà. Ha a che fare con l’amore, ma voi intanto cominciate dall’ascolto della Parola».
In questo prossimo Avvento, noi di Le grain de blé abbiamo sentito un forte richiamo a fermarci, a metterci in pausa per stare insieme alla Parola di Dio e leggerla, immaginarla, gustarla, contemplarla, abitarla, rileggerla e avvertire il privilegio, il dono di poterci stare senza fretta e in silenzio.

Perciò sospenderemo tutte le nostre rubriche – eccetto Lievito nella pasta – fino all’Epifania, ma invieremo sui nostri canali social la meditazione giornaliera del Vangelo dal lunedì al sabato. La domenica pubblicheremo, come sempre, un commento al Vangelo anche sul blog.

L’invito che rivolgiamo a voi lettori è proprio quello di fermarvi, giorno per giorno, in un luogo in disparte, per riposarvi un po’ in compagnia della Parola. Noi condivideremo le nostre riflessioni, ma il Vangelo vuole consegnare un messaggio intimo e personale a tutti.
Perciò la sfida forse sarà proprio saper rispondere alla domanda: «Ma a me, questo Vangelo, che mi vuole dire?».

Nell’augurarvi un Avvento ricco di grazie, vi consigliamo di tenere a mente una perla di saggezza:
per sentire cosa lo Spirito Santo vuole dirci, noi dobbiamo stare zitti!

Non a caso, nel silenzio Maria attese Gesù e nel silenzio anche noi ci prepariamo ad accoglierlo.

Fraternità Le grain de blé

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