Sono Lucia e ho 24 anni. Vorrei raccontarvi un’esperienza che mi è accaduta circa due anni fa. Ho avuto degli attacchi di panico e la prima volta non sapevo nemmeno cosa fossero. Mi svegliai nel bel mezzo della notte pensando che mi stesse per venire un infarto. Non riuscivo a respirare e sentivo uno strano formicolio lungo tutto il corpo. Mi ricordo ancora che cercai su Google se veramente potessi rischiare di avere un infarto a 22 anni, ma alla fine, scoprii con grande stupore, che quelli erano i sintomi di un attacco di panico.  

Ora, non so chi di voi ha avuto una tale esperienza, ma soprattutto vissuta di notte, è orribile. Il problema essenziale è che, la maggior parte delle volte, se si ha un attacco di panico di notte, non si riesce a risalire ai pensieri e alle cause che hanno scatenato il tutto, perché ci si sveglia di soprassalto con questi strani sintomi, è svilente.  

È da parecchio che combatto con la mia ansia e di giorno riesco a gestirla abbastanza…ma la notte no. È come se fosse una “bestia notturna” con cui devo fare i conti. Però ho imparato una cosa: il corpo ci parla. Il nostro corpo è collegato alla nostra anima più di quanto pensiamo. Il nostro cervello, in qualche modo assurdo, ha la possibilità di mentire perfino a sé stesso, ma il nostro corpo no.  

A posteriori, posso dire con certezza che gli attacchi d’ansia non sono nient’altro che l’avviso del nostro organismo che ci comunica che “qualcosa è dentro e sta urlando per uscire”. Purtroppo molte volte non siamo pronti ad ascoltarci o imponiamo a noi stessi degli obiettivi o dei ritmi che non siamo in grado di affrontare o sostenere.  

Due anni fa è accaduto esattamente questo: mi stavo sforzando di affrontare una situazione troppo grande e il mio corpo mi stava avvisando. Questi attacchi notturni si fecero sempre più intensi e sempre più presenti. Ero disperata e la situazione era una continua fonte di stress.  

Una notte sentii arrivare un attacco. Iniziò con uno strano formicolio lungo tutta la schiena e avrebbe a breve raggiunto il petto per soffocarmi.  Mi ricordo ancora che mi alzai afflitta e mi diressi in bagno. Ero decisa a porre fine a quel mostro e volevo combattere con tutte le “mie forze”. Aprii Google e digitai “rimedi per gli attacchi di panico” nella barra di ricerca. Le soluzioni trovate non lasciavano di certo ampia scelta: dovevo ricorrere a un consulto psicologico. Tuttavia, non avevo alcuna intenzione di recarmi nel breve periodo da uno psicologo, ed essendo anche molto testarda, decisi di continuare a cercare, doveva esserci un’altra soluzione.  Così scorsi tra gli articoli di Google e trovai questo: 

“Preghiera potente per sconfiggere ansia e depressione, scritta da Santa Teresina del Bambin Gesù”. 

Purtroppo, ho avuto una situazione familiare disastrata. Sono stata abituata a fare affidamento sulle mie uniche forze e ho dovuto arrangiarmi da sola molte volte, ma mi sono scontrata con una dura realtà: la vita non dipende solo dalle nostre azioni e le nostre forze da sole non bastano. Ho dovuto fare i conti con la mia imperfezione e la mia fragilità dimenticandomi spesso che: “molte cose sono impossibili a l’uomo ma non sono impossibili a Dio”.  

Non ho mai avuto chiaro il concetto di “fiducia”. Solitamente la fiducia, come l’amore, si dovrebbero apprendere spontaneamente fin da bambini, nel contesto familiare. Ma quella sera, sperimentai la vera fiducia. Decisi di affidarmi a Dio e di chiedere l’intercessione della vergine Maria per placare quelle orribili sensazioni che non mi davano pace.  Avevo letto nell’articolo:  

Conforta la tua anima con questa preghiera nata dalla devozione di Santa Teresina del Bambin Gesù alla Vergine del Sorriso. Santa Teresina ha raccontato di essere stata guarita, quando era bambina, da quella che oggi verrebbe probabilmente diagnosticata come una sindrome di attacchi di panico”.

13 maggio 1883, festa di Pentecoste. Dal letto, ho girato lo sguardo verso l’immagine di Nostra Signora e… All’improvviso la Santissima Vergine mi è sembrata bella, così bella che non avevo mai visto nulla di simile, il suo volto emanava una bontà e una tenerezza ineffabili, ma ciò che è calato profondamente nella mia anima è stato il ‘sorriso incantevole della Santissima Vergine’. In quel momento tutte le mie pene se ne sono andate, due grosse lacrime sono sgorgate dalle mie palpebre e mi sono scivolate sul volto “.   

Ovviamente, non successe quello che accadde alla Santa. La mia storia non è una di quelle storie con un miracolo finale. Maria non mi apparve, né mi sorrise e non mi bastò, di certo, una sola preghierina alla Vergine quella sera! Gli attacchi di panico si ripresentarono altre sere ma non li temevo più. Avevo un’arma, seppur insolita: LA CORONA DEL ROSARIO.   

Da quella sera, ogni volta che si presentavano, pregavo. A volte quegli attacchi duravano il tempo dell’intero rosario (e non è poco!) ma io confidavo che Maria non mi avrebbe lasciato sola nella sofferenza. Lei era lì con me, tacitamente, a sostenermi per non farmi soffocare con quella sensazione di macigni nel petto. Continuai a pregare costantemente, fino a che quegli attacchi di panico, pian piano, si fecero più radi fino a scomparire.  

La costanza, purtroppo, non fa parte delle mie qualità ma la preghiera è una delle poche cose in cui riesco ad esserlo ed è stato così che ho scoperto che le mie giornate sono proprio diverse. È difficile da spiegare ma è come se l’intercessione della Vergine Maria mi trasmettesse una forza autentica per affrontare le difficoltà e le responsabilità quotidiane. A volte mi capita ancora di svegliarmi con l’ansia nel cuore della notte ma la soluzione è sempre la stessa. La mia più totale fiducia che “Maria che non hai mai abbandonato un figliolo che grida aiuto” e la corona del Rosario sempre sotto il mio cuscino.  

Voglio concludere con un pezzo della preghiera che trovai quella notte:

“Maria, Il vostro sguardo ci accarezzi e ci convinca che Dio ci ama e non ci abbandona mai, e la vostra tenerezza rinnovi in noi l’autostima, la fiducia nelle nostre capacità, l’interesse per il futuro e il desiderio di vivere felici.  Curati, ci impegniamo a servire con gioia, disposizione ed entusiasmo Gesù come discepoli missionari, con la nostra testimonianza di vita rinnovata.  Amen”. 

Lucia

Altri articoli del blog sono presenti qui: https://www.legraindeble.it/

Qui invece una semplice guida per chi volesse pregare il Rosario e non sa come fare: come pregare rosario?

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