Dai tuoi occhi solamente (parte seconda)

Tutto in Salinas è realtà d’amore, tutto emana la sua energia attraverso il canale di due occhi amanti-amati. È un amore dirompente, energico, totalizzante, un’amore che non teme le ombre, che le abbraccia senza esitazione come parte scandalosa di una realtà tutta da accogliere. Gli occhi del poeta si accostano a tutti gli oggetti come a un enigma da risolvere e conferiscono all’immateriale la partecipazione necessaria allo slancio creativo.

La vita diventa musica, il mondo circostante corde da pizzicare, aurore, trionfi e colori da strappare. La luce è emanazione dello sguardo e la forza del sentimento unica sentinella di pace, unica possibilità di approdo, voce dovuta al cammino dell’esistenza. Il dubbio apre la strada allo slancio, perché tutto del vivere diventa possibile, nulla spaventoso, nulla tanto ignoto dall’essere fuori l’orbita dell’amore.

La poesia è avventura verso l’assoluto, ricerca aperta a uno scavo infinito, cui il poeta si abbandona in un’ansia costante di scoperta. «L’arte – scrive Salinas – è una costante scoperta; non si concede sosta nella sua ansia esploratrice, nella sua sete di rinnovamento, anche quando navighi per mari molto solcati e manipoli, nei suoi esperimenti, le formule più conosciute».

Alla volontà di assoluto e all’esigenza di trascendimento dello slancio amoroso, pongono un limite le costrizioni del tempo, la realtà instabile del mondo esterno, la stessa volubile mutevolezza dell’amata. La realtà apparente è vissuta come qualcosa di incompleto e perfettibile, un limite da trascendere nel muovere verso l’obbiettivo fondamentale di una realtà ulteriore.

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Clicca qui per leggere la prima parte dell’articolo Dai tuoi occhi solamente.

Elisabetta Corsi

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