Fraintendersi? è cosa quotidiana!

Penso sia capitato a tutti di fraintendere quello che una persona dice, perché magari avevamo un preconcetto errato; se questo accade tra noi esseri umani, quanto più quando ci relazioniamo con Dio, che ci dice “i miei pensieri non sono i vostri pensieri, e le mie vie non sono le vostre vie“! Quindi, per chi fa un cammino spirituale, o per chi è curioso di avvicinarsi al dialogo con Lui, si fa breccia nel cuore una domanda: tra i tanti segni, parole, cartelli stradali, è possibile riconoscere la Voce, la volontà di Dio?

Siamo destinati a prendere continuamente colossali cantonate, oppure tra i tanti fonemi spirituali che ci giungono ci sono anche quelli che formano parole sensate? E se esiste questo linguaggio, siamo condannati a non comprenderlo oppure possiamo imparare a conoscerlo, capirlo, addirittura parlarlo?

La risposta alle tre domande è sì: possiamo riconoscere la volontà di Dio, possiamo interpretare correttamente i suoi segni, possiamo comprendere e parlare il suo linguaggio. Perché lui è Parola, Verbo di Dio; perché Lui ci parla continuamente e desidera una relazione con noi; perché il suo linguaggio si chiama Amore, e Lui ci ha pensati perché anche noi diventiamo amore.

La grammatica di Dio

Come ogni lingua, anche la Sua possiede una grammatica, infinita, creativa e meravigliosa; ogni giorno da questo linguaggio nuovo e antico, come lo scriba possiamo trarre fuori dal nostro tesoro cose preziose. Questa lingua così fantasiosa ha però una sintassi elementare, oserei dire scarna. Noi siamo contorti: abbiamo le subordinate, i perché, i percome, allora, quindi, cionondimeno.

Lui che è semplice usa solo tre cose: soggetto, verbo, complemento oggetto.
Nel nostro linguaggio umano, un soggetto è “colui” che compie una azione: può essere un uomo che zappa, una porta che sbatte, un cane che abbaia, un filo d’erba che cresce.
Il verbo invece “scorre”, è una azione, un fare o un essere; esprime una volontà, un lavoro su qualcosa, o uno stato.
Il complemento oggetto è ciò che riceve l’azione transitiva: è un oggetto materiale, o genericamente il mondo creato.
Ora che ne ho tracciato lo scheletro, la mia mente è impaziente, voglio vedere se funziona, voglio provare a formulare la mia prima frase nel linguaggio dell’amore di Dio: “Adamo lavora la terra. Adamo ama Eva. Eva ama e sostiene Adamo.”

Tu sei il protagonista della mia vita!

Sì, giusto, ma sento che c’è ancora “qualquadra che non cosa”…ecco! perché tra i complementi oggetti abbiamo messo il mondo creato, ma anche l’uomo è creato!… non riconoscersi figli, non riconoscersi creature è il primo peccato compiuto da noi esseri umani! Correggo subito allora la sintassi: noi siamo gli oggetti, i destinatari; il soggetto è Dio; il Verbo Amare è Gesù. La frase che ne esce è questa: “Dio Ama (con la croce di Cristo)… proprio me“.

Allora chi sono io? “Io sono Tu-che-mi-fai”: sei Tu che fai azioni e operi nella mia vita, Tu mi fai essere qualcosa di buono, tu mi fai diventare quello che da sempre hai nel Tuo cuore per me… Io devo solo lasciarmi fare, come il chicco di grano si lascia abbracciare dalla terra e dall’acqua. Tu sei il Signore perché sei il Soggetto, il protagonista della mia vita, non lo sono io con i miei egoismi e protagonismi. Signore, fammi essere quello che desideri, fa’ che tu sia davvero il Signore della mia esistenza… “Signore dona ciò che chiedi e chiedi ciò che vuoi!” (Sant’Agostino)

Vostra Sorella Si Naturale

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