“Il sole si oscurerà e la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte”.

Ci sarà un momento, dice il Vangelo, in cui l’umanità perderà tutti i suoi riferimenti e prevarrà il caos. Niente di ciò che era o sembrava illuminante potrà più essere preso da “guida”.

Il sole, la luna, le stelle sono i mezzi astronomici per l’orientamento, ci danno le coordinate fondamentali e imprescindibili che ci sostengono nel viaggio della vita. Come fa un navigante in mare ad orientarsi senza il sole, senza ciò che indica i poli? E come può trovare il nord di notte senza la stella polare? Come fa a calcolare la rotta senza le costellazioni?

Non può: è il caos. Così sarà della Chiesa e del mondo negli ultimi tempi (non è forse anche questo tempo un po’ così?)

Così è anche per chi decide di seguire il Cristo da vicino.

Arriva un momento in cui chi dovrebbe guidare, dare il passo e l’esempio si oscura, cade anche lui. Nessun riferimento umano brilla a dare segni sul cammino, anzi “le potenze sono sconvolte”. Come navigare allora? Come orientarsi?

Nella vita di ogni cristiano arriva il tempo della delusione e del caos, quella in cui ci si trova privi di riferimenti. Per ogni cristiano arriva il momento di “perdere i miti”, il momento di “perdere ogni fiducia umana”. E se questo momento non arriva il cammino cristiano è acerbo. E può esserlo tutta la vita.

Arriva il tempo di “demistificare” la realtà e assumersi la responsabilità di radunare, consolare, curare i piccoli, gli esclusi, i poveri (gli eletti) invece che continuare a cantare inni di gloria a potenze cadute. Papa Francesco ha già segnato da tempo la caduta delle potenze autoreferenziali, invitando ad una Chiesa povera che raduna. Povera perché raduna i poveri per condividere la vita con loro.

Arriva dunque il tempo della corruzione, oppure il tempo di aprire finalmente gli occhi su di essa. E proprio questo può essere un momento molto propizio. Può essere il momento in cui il ramo diventa tenero e spuntano le foglie. In questo momento può germogliare qualcosa di grande. Se lasciamo che questa prova e questa tribolazione siano feconde nelle profondità dell’anima può germogliare l’unico vero frutto: la fede. La fede che Egli, unica roccia della nostra vita, è vicino. Di più: ci è vicino ora.

Claudia Spurio

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