Il deserto e l’attesa

Il deserto è una ambientazione portante della Quaresima. Come Gesù nel deserto, sentiamo l’esigenza di togliere qualcosa di superfluo per riscoprire ciò che è essenziale. Anche nell’altro tempo forte dell’Avvento siamo stati introdotti da una persona che era “voce di uno che grida nel deserto”, Giovanni Battista. Sembra che il deserto sia la condizione essenziale per l’attesa e la preparazione, un fare spazio per concentrarsi su qualcosa di importante che dovrà accadere. A volte siamo così concentrati sul deserto come esperienza ascetica da dimenticarci che, appunto, sta per accadere qualcosa di… bello! A volte siamo così concentrati sulla penitenza da perdere di vista ciò che di questa penitenza mi mette in relazione con Dio e di riflesso con gli altri. Perché se andare verso l’altro non parte da Dio, ogni sforzo è stancante e sovrumano, oltre che probabilmente inutile.

Marta e Maria

A che serve il deserto allora? Mi piace pensarla come l’episodio di Marta e Maria:
“Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».  Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».” (Lc 10,38 – 42).

Mi lascio incontrare da Te

“Maria ha scelto la parte migliore”; quella di non fare chissà cosa di particolare, ma di ascoltare Gesù che è qui per lei, di guardarlo negli occhi e di godere della sua presenza unica. E la gioia si moltiplica alle parole di Gesù nel Vangelo: “Maria ha scelto la parte migliore”. Gesù la loda, la approva, si compiace di lei. Nel nostro gergo moderno diremmo: “quessa ha capito tutto!”. Non abbiamo forse bisogno anche noi che Dio ci dica “Vai tranquillo, mi piaci, sei sulla strada giusta”? Maria ha scelto Lui, e così può fare esperienza di quello sguardo che Gesù stesso ha ricevuto dal Padre nel battesimo, proprio appena prima che lo Spirito Santo lo spingesse nel deserto. Mi sorge una domanda: il deserto che ho scelto in questa Quaresima mi aiuta a incontrare questo sguardo e lasciarmi amare? Perché solo nei suoi occhi vediamo riflesso chi siamo veramente. Maria ha potuto fare l’esperienza di essere figlia amata, sì, perché ha preferito a tanto rumore il silenzio dei suoi occhi.


La vostra sorella “Si naturale”.

Link ad altre riflessioni quaresimali: https://www.legraindeble.it/categorie/quaresima/


 
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