La Scuola di Evangelizzazione delle Sentinelle del Mattino di Pasqua, nasce grazie a Don Gianni Castorani che, dopo un cammino di conversione iniziato nel 1993, incontra padre Daniel Ange, fondatore e ideatore della scuola in Francia. I tanti giovani che oggi aderiscono al progetto fanno esperienza dell’evangelizzazione in strada, spiagge e discoteche. Essa nasce in risposta alla brillante intuizione di San Giovanni Paolo II, il quale disse: <<Voi giovani, siate i primi apostoli ed evangelizzatori del mondo della gioventù>>.

È proprio in questo contesto che si inserisce la testimonianza di Mariachiara Messina, una ragazza nata il 04 agosto 1986 e morta di tumore l’8 agosto 2017. Con le Sentinelle del Mattino di Pasqua vive un vero e proprio periodo di discernimento che le cambierà la vita. Vi proponiamo, qui di seguito, la sua testimonianza di fede, che può essere considerata un vero e proprio commino verso la Santità. 

“Mi chiamo Mariachiara, ho conosciuto la Scuola delle Sentinelle del Mattino di Pasqua mentre partecipavo ad una missione estiva di evangelizzazione di giovani verso altri giovani, organizzata da Nuovi Orizzonti, nell’isola di Ischia, durante il mese di luglio nel 2010. Un pomeriggio, mentre ci veniva spiegato cosa fosse la Luce nella notte, noi ragazzi missionari eravamo in chiesa con Gesù Eucaristia esposto e mentre pregavo ho sentito dentro un calore, come un fuoco, e senza sapere perché, ho iniziato a piangere. Mi sono avvicinata ad Eleonora una giovane missionaria della Scuola e le ho detto: “Ho bisogno di te. Puoi pregare anche per me?”. Lei mi ha accompagnata davanti a Gesù Eucarestia, ci siamo inginocchiate e abbiamo pregato insieme. Poi ho pescato un bigliettino con la Parola del Vangelo: “ Io sono la Luce del mondo: chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12) non capivo ancora il significato di quelle parole ma Eleonora mi disse che quella frase era scritta nella cappellina della Scuola fondata in Francia da Daniel-Ange. Da lì ho parlato con Don Gianni, il fondatore della Scuola in Italia, che mi ha spiegato cosa fosse la Scuola, ho accettato l’invito di andare a Firenze per alcuni giorni di discernimento, per capire se il Signore mi voleva effettivamente lì e se mi stava chiedendo di vivere un anno della mia vita in quella realtà. Dentro di me ho sentito subito di essere chiamata a dire il mio si, ma sia gli impegni umani che alcuni pareri di persone a me vicine mi consigliavano a lasciare perdere o almeno a posticipare l’adesione. Don Gianni mi disse: “Il ferro si batte finché è caldo, se è la tua strada tutte le porte si apriranno’’. Nonostante queste parole, durante i giorni del discernimento ero combattuta, e continuavo a chiedere a Dio di darmi un segno per farmi capire cosa volesse che facessi. Durante una messa celebrata in quei giorni, ho pensato che la Madonna durante l’apparizione ha detto subito ‘’Si’’ all’angelo e non ha detto “prima devo sposarmi perché ho i miei progetti” eppure rischiava la lapidazione. Quindi perché io dovevo rimandare il mio si a Dio? Per le cose del mondo e i miei interessi? Per le idee di altri? Dopo la messa ho preso un bigliettino e c’era scritto sopra: “Eccomi sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua Parola” (Lc 1,38). Avevo capito, era il momento giusto per dire il mio Si! E così ho fatto, ho scelto di dire il mio ‘’Si’’ e frequentare la Scuola quell’anno, tutte le porte si sono aperte, anzi spalancate, perfino la mia docente universitaria era entusiasta della mia decisione e le esperienze che ho vissuto durante l’anno hanno confermato che era proprio quello l’anno che dovevo frequentare, era il momento giusto per partire. 

È stata l’esperienza più bella ed importante della mia vita. Mi ha segnata molto. Io non mi rendevo conto di camminare nelle tenebre ma Lui ha aperto i miei occhi ed ha operato meraviglie. È come se Gesù avesse lavorato il terreno della mia anima preparandolo ad accogliere quei semi di Vita che riportano alla Luce. Prima ha tolto le zolle del terreno inaridite che mi portavo dentro come dei pesi e che mi appesantivano. Le tenebre. Poi, ha piantato i semi che sono sbocciati portando frutti per me e per altri. Alcuni frutti sono nati subito altri più lentamente, altri stanno ancora crescendo giorno dopo giorno, e a tempo debito saranno maturi. Sono state tolte tante idee errate che vivevano in me, vari condizionamenti, e ferite che sanguinavano e non mi permettevano di essere me stessa e a poco a poco ho riscoperto il mio volto e ho potuto rispondere alla domanda: “Chi sono?”. Ciò è stato possibile perché ho potuto vivere un anno con lo sguardo rivolto al Volto di Gesù come dice la S. Scrittura: “Guardate a Lui e sarete raggianti” e anche grazie alla Comunità. Vivere in comunione di preghiera all’intero di un percorso che anela alla Verità, è stato di fondamentale importanza. Da soli non ci si salva, è grazie alla comunità che puoi fare il percorso di crescita, sei supportata e alle volte sopportata è uno scambio reciproco, grazie al tuo fratello fai verità in te stessa. La comunità ti fa da specchio, è un contenitore sicuro che ti accoglie e ti rialza quando cadi. È stato un anno di grazia per me, non saprei definirlo meglio e penso che le parole non mi bastino per esprimere quanto sia stato bello e pieno di meraviglie ho scoperto il senso vero della gioia e cosa vuole dire vivere la Vera Gioia.

Con la preghiera quotidiana comunitaria è cresciuto il mio rapporto intimo con Gesù e soprattutto ho riscoperto la Madonna come mamma, alla quale ora faccio affidamento con totale fiducia per qualunque cosa. Con lei mi sento al sicuro sempre. Quando sono entrata alla scuola delle Sentinelle del Mattino di Pasqua pregavo la Madonna, ma la sentivo come una presenza lontana da me, quasi un’estranea, ma durante una veglia di preghiera dedicata a Maria l’ho riscoperta come madre, l’ho sentita vicina e ho capito quanto mi ama. Pian piano è cresciuta la confidenza verso di lei, ora non è più una figura distante ma vicina, come un’amica sempre presente. Anche dai corsi ho ricevuto tanto, soprattutto da quelli sulla conoscenza di me stessa e della fede; e dagli insegnanti stessi, che sono stati dei testimoni perché si approcciavano a noi con umiltà sincera, senza creare barriere o differenze di status, alla pari con noi ragazzi anche nel tempo libero e nella disponibilità a confrontarsi e parlarci. 

Un fioretto di missione che ricordo particolarmente riguarda una missione all’estero, quando una ragazza, dopo una testimonianza sulla mia vita, ha scritto una lettera dicendoci che avrebbe ripreso in mano la sua vita dopo uno stop di tanti anni e per prima cosa avrebbe rifrequentato l’università che aveva abbandonato. Aveva ritrovato la speranza e la fiducia. 

Oggi vivo nel mio paese di origine, sono ritornata alla mia realtà precedente, ma in modo nuovo , perché ora sono consapevole che Dio opera per ognuno di noi perché ha un progetto d’Amore meraviglioso per ciascuno, quindi anche per me; e che ha una Sua Volontà che è il mio bene maggiore e che, a tempo debito, mi farà conoscere e realizzare. 

Sarò per sempre infinitamente grata a Dio, per avermi concesso questa grande grazia, che ha rivoluzionato la mia vita, per avermi fatto venire alla Luce, e mai abbastanza grande sarà il mio grazie. Grazie, grazie, infinitamente grazie!” 

Vanessa & Agape

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