Due verbi mi toccano in questo mercoledì della I settimana di Quaresima (https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20200304): alzarsi ed andare. Sono i verbi che Dio rivolge a Giona per inviarlo nella città di Ninive: “Alzati e va’ a…”. A ben guardare (e per leggere la Scrittura occorre un occhio attento) questi verbi abbondano nelle pagine della Bibbia, il primo verbo: “alzarsi” indica la “risurrezione”, il secondo “andare” (nella forma del “va’”) chiama e richiama alla “missione”.

Nei primi capitoli del suo libro, egli, Giona, è profondamente reticente all’azione e alla Parola di Dio tanto che fugge letteralmente all’altro capo del mondo, poi vi è un naufragio, Giona viene inghiottito nel ventre di un grande pesce da cui poi viene rigettato dopo tre giorni e tre notti (“segno di nuova vita””) e da questo momento ha inizio una “seconda” vita per Giona.

Cosa ci vogliono indicare questi due verbi in questa Quaresima e nella nostra vita di fede? Che Dio investe molto su di noi, ci ama profondamente, visceralmente ma allo stesso tempo vorrebbe da noi una vita da risorti e da inviati, non vuole una vita ripiegata su di noi e sui i nostri interessi, una vita da “sdraiati” ma da uomini e donne che “alzati” o “rialzati” siano “inviati” (lo stesso termine con cui si descrivono gli apostoli) dove vi è più bisogno.

Quindi oggi Dio rivolge a me e a te – come a Giona – queste parole: “Alzati e va’”!

La rubrica Lievito-nella-pasta/ contiene spunti per la meditazione sulla Parola.

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