Angelica: nomen omen
Dopo aver conosciuto Chiara Corbella, oggi ci immergeremo nella storia di Angelica Tiraboschi. Angelica nasce il 22 novembre 1995 e i suoi genitori, Marcello e Romina, la chiamano così grazie al suggerimento dell’ostetrica perché “ha un viso così angelico”. La giovane famiglia vive a Pontirolo Nuovo nel Bergamasco, diocesi di Milano, insieme al fratellino più piccolo, Simone, nato nel 2004. La giovane ripeteva spesso: “Non dobbiamo dare anni alla vita, ma vita agli anni”; come a dire: niente deve passare senza gustarne appieno la bellezza. In ogni passaggio della sua vita, Dio le è accanto e lei ne è consapevole. Dai 7 anni, su indicazione del padre, iniziò a frequentare il gruppo Shalom del Rinnovamento nello Spirito Santo, con sede a Zorzone, nella bergamasca.
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Il rapporto di Angelica con Gesù
La frequentazione del gruppo e della parrocchia le insegnò come vivere la fede in modo limpido e gioioso. “Gesù prende casa nel mio cuore”, commenta il 29 maggio del 2005 quando riceve per la prima volta l’Eucaristia. “Sono passata da un cristianesimo abituale a uno più consapevole e gioioso”. Alla Cresima disse: “Mi sono sentita trasformata e ho espresso il proposito di essere una cristiana autentica, di quelle che non hanno vergogna a testimoniare Gesù davanti agli altri”. Dio parla al suo cuore e la vita le chiede tanto. Il 23 giugno 2013 riceve la preghiera di effusione. Una delle parole più significative per lei è stata il Salmo 131: “Signore non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo. Non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l’anima mia”.
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Fiducia, sorriso e santità
Questo cammino ha dato una spinta e una motivazione ancora più forte alla sua vita di fede e gli ha permesso di affrontare quello che sarebbe accaduto poi. Impara l’abbandono fiducioso alla volontà di Dio. Meraviglioso fiore del giardino di Dio, Angelica è apprezzata e conosciuta per la sua semplicità, profondità, dolcezza, spontaneità, solarità e gioia di vivere; ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di tutti. Il suo bellissimo sorriso è sempre stato un segno distintivo e faceva intuire che la sua forza e fiducia era in quella “Perla preziosa” che aveva scoperto e dato senso pieno alla sua vita. Ammirava molto Chiara Lubich e aveva fatta sua la regola delle sei S, ovvero “Sarai santa se sei santa subito”, che aveva appeso nella sua cameretta.
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Per riflettere
Angelica nella sua semplicità aveva colto una verità importantissima, valida per ciascuno di noi: la scelta più grande che possiamo fare è vivere in santità, fare scelte concrete di santità quotidiana. È una vera e propria rivoluzione. Siamo capaci di vivere così? Affidiamo questo desiderio a Dio e piano piano ci indicherà la via.
Maria Ilaria Marinelli