Dinanzi al suo volto è una meditazione su di brano evangelico di Luca che si trova al capitolo 10, conosciuto come “l’invio dei discepoli”.

“In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi” (Lc 10, 1).

Inviare davanti, non solo ma a due a due, come agnelli in mezzo ai lupi dirà dopo, innanzi a sé, dopo che lo hanno seguito per un po’, dopo che lo hanno ascoltato per un altro po’: ecco l’invio.

Ogni invio è una separazione, Gesù che finora li aveva tenuti vicino a sé comprende che il momento di un distacco seppur momentaneo, dopo torneranno e racconteranno. 

Gesù li invia ma non li perde, non li trascura, infatti mentre nella traduzione italiana viene utilizzata la proposizione “davanti a sé”, il greco traduce “davanti al volto di lui”. Semanticamente uno scarto leggero, spiritualmente un passo notevole. Gesù li invia ma non li perde di vista, il suo sguardo li segue, li accompagna, li custodisce, li protegge. Uno sguardo paterno e materno insieme. 

E noi che – come i 72 – veniamo inviati ogni giorno sulle strade del mondo, lo sentiamo addosso questo sguardo che mai ci abbandona?

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