Commento al vangelo della III domenica di Avvento

Che cosa dobbiamo fare?

Nel brano evangelico di oggi, questa domanda viene riproposta per tre volte. Sembra voglia ribadire l’impossibilità di saper scegliere, discernere sul da farsi. Noi e le scelte. Un grattacapo. Insite di tormenti e dubbi su un percorso mai chiaro come quello della vita. Eppure è del credente quella domanda. Non vi pare? Vi aspettereste da un bravo cattolico e una brava cattolica che dicano un grande e sommesso : <Dio, fai tu per me!>. Delega aperta a Dio, accompagnata da fioretto della cioccolata (che fa anche dimagrire) e cero votivo da accendere sugli altari della chiesa. Eppure nel brano, come nella vita odierna, solo chi incontra davvero Dio si pone la domanda di come fare, si chiede cosa fare. Perché chi crede in Dio, chi è stato amato da Lui , ha imparato a NON DELEGARE. Sa che compartecipa all’opera di Dio con la sua vita, con le sue scelte. È parte del cambiamento per il cambiamento stesso di sé e del mondo.

Trovare la strada

Spesso ci chiediamo come potremmo compiacere Dio con i nostri comportamenti.
Come se il suo amore fosse barattabile con la nostra compiacente bontà.
Sarebbe molto più interessante impiegare le nostre energie nel chiederci quanto autenticamente stiamo vivendo. Autentico rispetto a chi? Rispetto alla creazione di Dio su di noi.
Siamo la versione originale o nel tentativo di fotocopiarci a mille altre vite siamo riusciti a cambiarci i
margini, l’impaginazione e finanche i colori? Se non ti riconosci allo specchio, se la tua esistenza non
profuma di vita, se la gioia è l’augurio che ti fai la sera per il giorno dopo, allora forse è giunto il momento
di ricercare il foglio originale e compararlo a quello che credi di essere adesso.
Ritrovare la strada, la propria identità di creatura amata da Dio, unica ed originale, attraverso la quale il
creatore si compiace e risplende quando è fedele a se stessa. Quando, cioè, è fedele a Dio.

verso casa

In questa terza domenica di Avvento, chiediamo al Signore la grazia di accogliere la grazia. Donarci la grazia ed il coraggio di sbarazzarci delle nostre comode convinzioni di delega ed adeguamento ad una vita che non ci rispecchia, che non rispecchia la grandezza di Dio. La strada verso casa è un viaggio verso noi stessi uscendo da noi. Guardarci dall’esterno ma con gli occhi di Dio. Con gli occhi dell’amore che per amore mio si fa carne, nasce per me, si fa pane di vita, per me. Per me. Dio lontano si fa vicino per me. Oggi , in questo istante prega il Signore di assumerti la RESPONSABILITÀ di prendere in mano la tua vita. Il cero votivo sei tu, quando vivi autenticamente. Che il chiedere al Signore <Che devo fare?> sia il primo passo di consapevolezza verso una vita redenta, una vita che profuma di Dio. Che sceglie di non abdicare ma di essere arte della storia. Dio ha seminato in te un germe di se’ che può germogliare solo con la tua compartecipazione. Non sprechiamo questa occasione che è la vita. Scegli di scegliere. Scegli di farlo con l’aiuto di Dio, di essere casa di Dio, una volta accolto nella casa del Suo amore. Fa’ presto. Manca poco. C’ è una mangiatoia da preparare ed una strada da percorrere. Una stella da seguire, un Dio ad amarci e da amare. Cosa devo fare? Inizia!

DioVulgatrice

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