Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me» (Gv 13, 6 – 8).

Sieger Koder, “La lavanda dei piedi”.

Per meditare insieme su questi versetti evangelici che liturgia della Messa in Coena Domini ci consegna, desidererei partire da quest’opera di Sieger Koder “La lavanda dei piedi”.

Vi sono tre particolari su cui vorrei fermare la mia attenzione in scala di grandezza:

La posizione dei corpi

Il corpo ( o oserei direi il Corpo) del Maestro e il corpo di Pietro sono quasi fusi insieme in un’ideale abbraccio o in fervida lotta, infatti Pietro era reticente e non poco a “farsi lavare i piedi”, compito delegato ad uno schiavo, testimonianza radicale del “servire”.

Infatti Gesù è in basso e Pietro è in alto, su uno sgabello, Gesù è inginocchiato a terra, Pietro invece su uno sgabello. Una mentalità “mondana” non ammetterebbe questo, mai e poi mai.

“Gesù, quando si è fatto uomo, ha preso l’ultimo posto che nessuno gli potrà togliere”, così amava ripetere il Beato Charles de Foucauld, una frase ascoltata dal suo padre spirituale Abbé Huvelin che segnò profondamente la sua vocazione.

La mano di Pietro

Il gesto di Pietro mi sembra inequivocabile, è un segnale di stop, di allontanamento, ben incarnata nel versetto giovanneo: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Non è facile l’esperienza del “farsi servire” non per nostra scelte. Tutti – credo – amiamo essere serviti e riveriti in alcuni contesti, ma in altri come quando siamo ammalati, siamo in difficoltà, ci sentiamo poveri…lì il nostro orgoglio fatica ad accettare la nostra “debolezza” e l’aiuto. Basti pensare a quanta difficoltà- a volte – facciamo nell’accostarci al Sacramento della Riconciliazione.

Invece lì Dio si fa “presente”, ancora di più, in maniera ancora più “paradossale”.

Il Volto del Cristo

A ben vedere il Volto di Gesù è nascosto, anzi non si nota propria, come se fosse assente ma se abbassiamo leggermente lo sguardo, lo vediamo riflesso nel catino, anzi nell’acqua sporca del catino. Che scandalo, mi verrebbe da urlare!

Il Volto Santo del Signore riflesso nell’ “acqua sporca” dei nostri piedi, dei nostri peccati, delle nostre mancanze?

Con questa domanda vi lascio, sostiamo contemplando quel Volto, in quell’acqua sporca.

Buon Giovedì Santo!

Shaqed

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