I verbi del volontario nasce in un piovoso pomeriggio di Maggio per un’occasione speciale: il memorial di un caro amico, tornato al Padre troppo presto, Mattia.  Vuole essere una semplice ed agile riflessione sull’essere volontario ai nostri giorni. Non è una meditazione esauriente, perché il volontariato è un mondo, grazie al Cielo, troppo ampio da entrare dentro poche righe ma esso può essere un aiuto per fare il punto sul nostro servizio. 

Ogni “passo” (così si chiameranno i flash riflessivi) presenta una coppia di verbi che si collegano, si completano e si orientano vicendevolmente.

ASCOLTARE – ASCOLTARSI

Guardando alla mia breve e povera storia nel volontariato non posso non cedere ad un’evidenza: nonostante il mio servizio sia libero e personale, non tutto è nato da me.

Il mio impegno ha radice in “altro”. Se ci riflettiamo bene: l’inizio di ogni storia di “servizio” ha un’origine “esterna” che possa essere un invito di un amico, una testimonianza di un volontario, un dramma che ci ha toccato personalmente, l’osservazione di un bisogno non corrisposto. Tutto nasce da una domanda, più o meno chiara, a cui ognuno di noi, ha tentato in seguito di rispondere.

La passione di un volontario nasce dal mettersi in ascolto del proprio cuore ma ancora di più del mondo circostante.

Un esempio su tutti? La giornata di oggi.

Molti di noi, oggi, sono qui per un motivo: il ricordo di Mattia. Molti di noi sono stati interrogati da questa vicenda tragica e dolorosa e molti di noi, dopo il dolore iniziale, hanno cercato di rispondere alla domanda di “senso” che un evento così spalanca al cuore di ognuno. Ci siamo messi in ascolto di ciò che era accaduto e di ciò che il nostro cuore gridava ed abbiamo intrapreso strade diverse. Da un singolo evento doloroso sono scaturite tante belle iniziative, tante storie di volontariato.

Sarebbe bello se ognuno di noi – volontari e non – facesse memoria, tentasse di ricordare quale evento o quale origine ha avuto la propria vocazione di volontario, per chi ancora volontario non lo è, chiedersi se nella sua vita ci siano o meno situazioni a cui si può rispondere con un atto di generosità.

Porsi in ascolto della vita, del proprio cuore, o della vita altrui è il primo passo – da ripetere ogni giorno – nella storia di un volontario.

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