“Il desiderio vuoto” è una piccola condivisione di una bellissima meditazione di San Giovanni della Croce, religioso carmelitano, sacerdote, mistico, dottore della Chiesa che con Santa Teresa d’Avila contribuì alla Riforma dell’Ordine a cui apparteneva.

Per giungere a gustare il tutto, non cercare il gusto in niente.
Per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente.
Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi.
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai.
Per giungere a ciò che non sei, devi passare per dove ora non sei.

[SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, Salita del Monte Carmelo, libro I, cap. 13, Postulazione Generale dei Carmelitani scalzi, Roma, 1991.]

Poche righe ma paradossali, nel senso letterale del termine: contro l’opinione comune. In una realtà nella quale siamo immersi in cui bramosia di possesso, avidità, voracità, sete di potere, di avere sono all’ordine del giorno e additate come “valori” o ancora di più come precetti.

Le parole del poeta mistico Giovanni ci interrogano, ci scuotano, ci chiedono di fermarci a riflettere per chiedere: siamo sulla strada giusta per la felicità?

Altre riflessioni sul rapporto tra poesia e fede, le trovate nella rubrica Scribi del Mistero.

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