Il primo gradino vuole essere una meditazione a partire dal Vangelo di Matteo 19,16-30
Solitamente leggendo, meditando, commentando il Vangelo di questo lunedì della XX settimana del Tempo ordinario (http://chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20190819), l’attenzione viene catalizzata dalla parte conclusiva del brano, nella quale Gesù esorta il giovane a lasciare tutto per essere perfetto.
Ieri, invece, leggendo questo brano, anche abbastanza distrattamente, sono rimasto folgorato da una realtà: la fedeltà perseverante del giovane. All’invito di Gesù di osservare i comandamenti per entrare nella vita, lui risponde: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?», era una risposta duplice, trampolino di lancio per la seconda risposta di Gesù ma anche e secondo me soprattutto un’attestazione forte e tenace di fedeltà relativamente alla propria vita. Ho sempre amato questo brano, nelle sue varie redazioni, spesso mi sono sentito simile al “giovane ricco” il quale non riesce a far il passo finale, il salto, per approdare alle rive della pienezza.
Oggi, invece, non posso che marcare le differenze tra me e lui, a suo vantaggio chiaramente, il protagonista del Vangelo, pur nella sua insoddisfazione, evidenzia un grandissima fiducia nella “legge dei padri”, modellando tutta la sua vita su di essa, una credito di fiducia che io nella pratica non riesco a far fruttare, una fedeltà ai comandamenti che io stento a custodire e a vivere e a far risuonare nella mia esistenza.
Per quel giovane – che poi nel Vangelo non si parla di giovani ma è per capirci – scegliere da che parte stare, scegliere a quale scala dei valori obbedire e prestare fede non è stato un atto automatico, né tanto meno facile ma una scelta libera, perseverante, quotidiana, oserei dire coraggiosa.
Da questo brano io traggo questa lezione: osservare e mettere in pratica i comandamenti, almeno i dieci più conosciuti (quelli del Catechismo) non è sicuramente la perfezione della legge ma almeno è un inizio, un primo gradino, pedagogicamente orientato, senza il quale è arduo, quasi impossibile, sperare di assaporare quella beatitudine promessa a chi vive il Vangelo.
Altre meditazioni sulla Parola di Dio li potete trovare qui nella rubrica Lievito nella Pasta.