La Pentecoste è la solennità che ci ricorda che lo Spirito Santo non conosce frontiere, soffia dove vuole ed arrivare perfino dove non pensavamo fosse possibile arrivare, come accade con il respiro.


Lo Spirito Santo è un dono che si riceve, e proprio perché donato è gratuito. I discepoli meritavano lo Spirito di Gesù, quando bloccati dalla paura dei Giudei sono rimasti chiusi nel cenacolo? Noi diremmo di no, invece Gesù dice di sì perché per lui noi valiamo sempre.


Il respiro di Dio non sopporta gli schemi e la loro logica matematica, la casa dei discepoli fu piena di un vento che accese il cuore, sposò una libertà, consacrò una diversità.
E’ proprio una caratteristica dello Spirito Santo dare ad ogni creatura una genialità propria, una santità unica, fatta solo per me. Non bisogna rincorrere e rinchiudersi in schemi preconfezionati, seguire la strada di quel santo, ma seguire il cuore di quel santo.

Io non devo essere l’opposto di me stesso per essere santo perché mi è stata data una manifestazione specifica dello Spirito. Egli fa della mia diversità una vera ricchezza. È proprio questa che serve perché io sia a sua immagine e somiglianza.

God’s revolutionary

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