Io sono qui per sempre è una meditazione a partire dal Vangelo di Matteo, al capitolo 28. Altre meditazioni sulla Parola di Dio le potete trovare nella nostra rubrica Lievito nella Pasta.
“Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: “Salute a voi!”. Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e loro adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (Mt 28, 9 – 10).
Io ti cerco, noi ti cerchiamo e tu ci viene incontro, come sempre, la stessa storia da millenni, noi che affannosamente ne inventiamo di tutti i tipi per scovarti e tu, umilmente, ci viene incontro, là dove siamo, nel nostro desiderio o nell’assenza di esso.
E poi lo stupore e nessuna scelta, nessuna alternativa. Correre, “saltarti addosso” per la gioia, come un parente, come un amico che credevamo morto e invece: E’ Vivo! Ma tu sei più di un parente, tu sei più di un amico, tu sei il Signore, il Maestro, il Figlio per eccellenza e non solo sei Vivo ma sei il Vivente.
Ti prego non scappare via subito, lasciaci stare in questo abbraccio, in questa prostrata adorazione di Te. Ci sei mancato, quella Notte sembrava non finire, eravamo tristi, impauriti, alcuni disperati. La morte sembrava aver preso il sopravvento e invece Tu sei qui, Vivo, in piedi, vittorioso e la Tua semplice presenza mi fa intuire che: “Ho fatto bene a continuare a sperare, a credere”. Si perché la Fede non si nutre di ragionamenti fini ma di intuizioni, di colpi d’occhio.
E poi ci mandi, questa gioia, questo fremito non possiamo tenerlo per noi, si sciuperebbe, occorre portarlo a tutti, occorre annunciare che non è solo “dire” ma è quasi un urlare, come i bimbi alla mamma dopo una grande scoperta. Mio Dio quanto la nostra Fede è semplice, quanto è umana, quanto è Incarnata.
La Galilea, il luogo del primo amore, dei primi sguardi, lì dove tutto è iniziato, quando ancora era lontana la Croce e tu sembravi essere una “primavera senza inverno” e così è stato Tu sei la Primavera senza Inverno ma dopo l’inverno.
Ora noi corriamo, torniamo indietro nel tempo, alle prime esperienze di Te, ai primi innamoramenti, ti prego aspettaci là, magari su una panchina e prima di tornare al Padre, stringici forte, e promettici ancora: “Io sono qui per sempre”.
Shaqued