Il cammino esistenziale nella poesia di Cristina Campo

Devota come ramo

Nell’ultimo articolo della rubrica Scribi del Mistero (per leggerlo, clicca qui) abbiamo letto insieme una delle poesie più famose di Cristina Campo, Amore oggi il tuo nome. Ricominciamo oggi il nostro viaggio nell’universo poetico dell’autrice, leggendo Devota come ramo.

Devota come ramo
curvato da molte nevi
allegra come falò
per colline d’oblio,

su acutissime lamine
in bianca maglia d’ortiche,
ti insegnerò, mia anima,
questo passo d’addio.

La devozione

Incipit della dinamica verbale della poesia è l’aggettivo devota. L’io lirico inserisce la propria esistenza nel campo semantico della devozione, una devozione prima di tutto creaturale. Come la curvatura del ramo sotto il peso freddo della neve, così, devota alle meccaniche fisiche e divine del creato, la vita dell’uomo compie i suoi primi (e ultimi) passi. Posta all’inizio di tutto, la devozione assume nello svolgersi dei versi un significato prominente. Significa promettere con voto, sacrare la vita, affidarla nelle mani del divino.

L’obbedienza

Il movimento devozionale non è fine a se stesso: si gioca dentro e fuori l’interiorità del singolo, in un dialogo percepibile alla mente e al cuore, al corpo e all’anima. Il sapersi iscritti nel cerchio della Provvidenza, chiama la vita umana a volere l’obbedienza. Non si cerca più di esaudire con ogni forza i desideri dell’io, ma ci si piega in ascolto di un Dio che pone tutti i segni della gioia nel creato esteriore e interiore. Contemplare il creato vuol dire, allora, voler diventare devotamente obbedienti all’amore, perché d’amore consiste il profilo del mondo.

L’addio

È, dunque, la devozione a rivelare l’allegria dei falò, a rendere evidente la piccolezza umana come inestimabile, insostituibile tassello perché si compia l’azione di Dio nell’interazione fraterna. La vera grandezza si nasconde dietro la percezione che la vita, perché sia vita va affidata. È la devozione che ci fa comprendere quanto dietro ogni passo del cammino si nasconda, silenzioso, un addio. Un addio di gioia, perché compie il distacco da tutto, affinché tutto sia ritrovato in Dio.

Elisabetta

devozione
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