Stabat mater

Le donne stanno. Anche quando non c’è più nessuno, quando se ne sono andati tutti, le donne stanno. Le donne stanno lì dove fa più male, perché non potrebbe essere altrimenti. Le donne stanno fino alla fine, fino all’ultimo respiro, e anche dopo. Le donne stanno perché sanno che quando non c’è più niente da fare. Quando sembra tutto perso, tutto finito, tutto dolore, loro sanno che l’amore lì, proprio lì, esplode. E quindi stanno, col cuore che scoppia di amore e dolore, ma stanno.

Le donne stanno presso, vicino alla croce

Le donne stanno presso, vicino, alla croce. Le donne non hanno paura di guardare negli occhi il male che uccide, che trapassa la carne, che buca il petto, che rompe le ossa. O meglio, la paura, quando c’è, è annientata dall’amore, e anche se tremano non si spostano. Le donne stanno accanto a chi soffre pene terribili e anche se non possono fare nulla loro rimangono e non se ne vanno, perché sanno che il solo stare non è nulla ma è tutto. Le donne stanno ai piedi dei loro figli morenti, stanno lì, anche se questo significa sentirsi morire dentro, esse stanno perché non c’è altro luogo al mondo dove vorrebbero stare. Le donne stanno presso croci alte, imponenti, spaventose, non lasciano mai, neanche quando quelle croci minacciano di crollare loro sopra. Le donne sanno stare accanto alle croci degli altri, semplicemente stando, a volte senza far nulla.

Il conforto delle donne

E Cristo le vede, le guarda. Lui nel momento in cui soffre di più ha il conforto della madre e delle altre donne che gli stanno accanto. In quel momento di orrore, quando l’uomo uccise il Figlio di Dio perché l’orgoglio era troppo grande. Quanti figli di Dio vengono uccisi ogni giorno da uomini spietati assetati di potere e gonfi di orgoglio. 

In quel momento, proprio nel momento peggiore, in cui tutto è compiuto, in cui è volata via anche la più debole speranza che qualcosa possa accadere e cambiare la storia, Cristo compie un gesto di misericordia infinita. Ci lascia Sua madre, una donna, capace di accudire, curare, confortare, lenire, sostenere. Ci lascia un modello. Ci mostra che la donna è fondamentale nel momento del dolore, che nessuno come lei è capace di stare lì dove tutti scappano. 

Ci mostra che la vita può toccare picchi di dolore terribili, ma è proprio qualcosa di estremamente umano che ci salva: la relazione, l’amore di una madre, di una donna. 

Dio ci ha fatti creature umane, lui ci ha voluti così ed è tra le pieghe della nostra umanità fragile e imperfetta che possiamo trovare la forza per affrontare le prove, le difficoltà e tutto ciò che ci fa vacillare. 

Cristo proprio un istante prima di morire ci affida a sua madre perché conosce il dolore, sa quanto fa male, sa quanto fa paura essere soli, allora proprio in quel momento pensa a noi, a tutta l’umanità. Pensa ad un modo per non lasciarci soli: sua madre prima, lo Spirito Santo dopo. 

E chinato il capo, spirò

Ora tutto si ferma, c’è un silenzio pesante, a tratti soffocante. È il silenzio di alcuni corridoi di ospedale dove ci sono persone che soffrono, persone che muoiono. È il silenzio di alcune case di anziani malati e soli. È il silenzio di alcune stanze di ragazzi, giovani, troppo giovani, che hanno perso la speranza, non trovano più un senso e si trincerano dietro schermi freddi e vuoti. 

Maria è sotto la croce insieme alle altre donne. Lei che aveva ricevuto l’annuncio dall’angelo, lei che sapeva che il figlio che portava nella pancia non sarebbe stato pienamente suo, che avrebbe avuto una vita diversa, lei sapeva che non sarebbe stato facile. In ogni caso, pur essendo l’Immacolata, pur essendo Regina del Cielo, in quel momento vedere il bambino che aveva cresciuto inchiodato ad una croce e morto è stato per lei un dolore indicibile. 

Questo momento è intriso di una incredibile umanità, perché quale Dio soffre? Quale Dio vive un dolore fisico così devastante? 

Gesù ci mostra che non siamo soli mai, neanche quando siamo nella più tetra solitudine. Lui c’è stato, ci comprende, sa cosa proviamo e la Passione è solo una parte della storia. Non finisce lì, la morte non ha l’ultima parola perché poi c’è la Risurrezione, c’è il Paradiso. 

E solo Dio sa la gioia che avrà provato Maria nel rivedere suo figlio nella gloria dei cieli!

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MarthaMaryandMe

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