Cibo, potenza, sicurezza: le tentazioni di tutti
Con la prima Domenica di Quaresima entriamo nel vivo del percorso Quaresimale.
Il testo che la liturgia ci propone è tratto dal Vangelo di Luca, capitolo 4 versetti 1-13. Brano che segna l’inizio della vita pubblica di Gesù. Questo passo narra la Tentazione subita da Gesù durante il suo percorso nel Deserto, dal Demonio; è importante notare come Luca tra tutte le tentazioni subite da Gesù in questa battaglia, ne sottolinea tre che, in sostanza, rappresentano i capisaldi della società moderna. Cibo, Potenza, Sicurezza. Le tre tentazioni di Israele, le tentazioni di ogni Cristiano.
Il cibo: prima tentazione
L’uomo è bisogno. La fame indica il bisogno. La prima tentazione riguarda proprio il bisogno principale dell’uomo, il pane che è la vita. Ma in cosa consiste realmente questa tentazione? Beh, per capirlo bisogna leggere la risposta di Gesù Cristo che è tratta dal Deuteronomio: Non di solo pane vivrà l’uomo. Certo, il cibo, come altro, è essenziale per la vita di ognuno di noi, ma il problema sta nel considerare il “pane” come primo obbiettivo della propria vita invece di ciò che ha molta più importanza, come dice Gesù: “ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” … la Parola di Dio. Come vivi il “pane”? Come vivi i tuoi beni?
Il potere: seconda tentazione
La seconda tentazione indica il potere. Tema molto attuale in questo periodo storico. Secondo bisogno dell’uomo. E qui si ritorna al vitello d’oro…ricordi? Ma cos’è il potere? il potere è il dominio sull’altro quindi altro non è che la distruzione dell’immagine di Dio nell’uomo stesso. Infatti, Gesù nella sua risposta contrappone lo “schiavizzare” il prossimo con il “servire” il prossimo. Quindi, attenzione, questa tentazione coinvolge l’uomo in tutti gli aspetti relazionali della sua vita, dal capo di stato che attacca una nazione indifesa, alla relazione tra marito e moglie. Perché si tratta di dominare su tutto, questo è il potere offerto dal demonio.
Questo concetto mi fa tornare in mente un passo tratto dal libro Nostro fratello di Assisi, scritto da padre Ignacio Larranaga: “Solo con le armi (siano esse emotive o verbali, o giuridiche o di acciaio) si difendono le proprietà che si hanno e si conquistano quelle che ancora non si possiedono. È così che “proprietà” e “guerra” diventano una stessa sostanza.” Come gestisci le tue relazioni? Come consideri il tuo prossimo?
La sicurezza: terza tentazione
La terza tentazione è ancora più complessa delle precedenti e purtroppo, comune negli uomini. Tentare Dio; ma mettere alla prova qualcuno sostanzialmente significa non fidarsi di quella persona. Ma Gesù si fida di Dio, è questo uno dei grandi insegnamenti del passo che stiamo leggendo. Fiducia. Cioè abbandonarsi totalmente all’Amore di Dio. Come vivi la tua relazione con Dio? Segui la strada che ti indica?
Ecco un valido aiuto nel ritrovare l’abbandono in Dio Padre. Una preghiera di Charles de Foucauld: “Padre mio, io mi abbandono a te, fa di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me. Ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto. La tua volontà si compia in me, in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio. Affido l’anima mia alle tue mani, Te la dono mio Dio, con tutto l’amore del mio cuore perché ti amo, ed è un bisogno del mio amore di donarmi di pormi nelle tue mani senza riserve con infinita fiducia perché Tu sei mio Padre. Amen.”
Dalle risposte di Gesù si intravede il filo conduttore delle tentazioni…il non possedere, il non prevalere.
Prendere il cibo e ciò che ci necessita per la vita non come possesso ma come dono, relazionarci con le persone non per dominarle ma per servirle e considerarle come doni, infine non cercare di piegare Dio ai nostri voleri ma considerarLo Amore puro, che ha dato il suo Figlio per salvarci.
Ma cos’è la tentazione? Una lotta faccia a faccia con Satana, con il male. Una lotta che, come tutti i conflitti, presuppone una presa di posizione da parte dei partecipanti. La neutralità in questa lotta non è contemplata; perché? Semplice, lo dice Gesù stesso: Chi non è con me è contro di me. Don Luigi Maria Epicoco sottolinea questo concetto con una frase che mi piace riportare: “imparare a dire no. No al male, no a tutto ciò che va contro Dio per dire un immenso e profondo Sì alla Pasqua”.
Buona riflessione e buon cammino quaresimale.
Paola Maria Failla