Luce vuole essere una meditazione biblica a cura di Marco Raponi, sue anche le splendide foto. E’ una riflessione che si lega all’altra dal titolo Acqua che potete trovare qui. Queste meditazioni cercano di entrare nei momenti più tragici della vita di Gesù, quelli della Passione, quelli del processo, della condanna, della flagellazione, del calvario e poi della morte.

La tradizione assegna alla moglie del governatore Pilato il nome di Claudia, donna con tutta probabilità pagana come il marito, ma che la luce dello Spirito, che sempre soffia su tutti senza distinzione, senza guardare alla nostra fragilità o imperfezione, è sempre messaggera di Verità.

La figura di Claudia compare quasi all’improvviso, può passare pressocché inosservata ad un lettore non attento. L’ambientazione è il tribunale in cui Gesù, il Cristo, sta per essere giudicato da Pilato, al quale venne consegnato dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Mentre il marito, Pilato, tenta di interrogare Gesù con scarsi risultati non percependo la sproporzione tra le sue domande e le sue risposte, ecco che compare Claudia.

Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: “Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua.” (Mt 27,19)

Ecco che la Luce entra nella vita di questa donna non ebrea che cerca di gettare luce sulle scelte del marito che – come sappiamo – si lascia trascinare dal vortice di un potere che confonde bene e male e si paralizza di fronte a scelte votate al coraggio.

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