Qualche giorno fa il Vescovo della Diocesi di Ascoli, Giovanni D’Ercole, all’interno di un video messaggio, parlando proprio della situazione contingente che viviamo, poneva in atto questa dicotomia, un po’ semplicistica per alcuni versi ma assai proficua: siamo “schiavi” della paura o dell’amore?

Normalmente viviamo la nostra vita “di fretta”, in una continua frenesia e nemmeno poniamo attenzione ai pensieri che guidano le nostre azioni. Sono essi, i pensieri, che determinano il nostro agire, sono essi che alimentano determinati sentimenti, mettono in atto alcuni comportamenti o danno il via ad alcune reazioni spesso concatenate.

Ora siamo chiamati a “restare in casa”, a sostare, dimorare e all’improvviso tutto ci appare strano, irreale o surreale ed in base a questa sensazione modelliamo i nostri comportamenti ma una domanda può dare luce alle nostre giornate: questa “cosa” la compio per paura o per amore?

Rimango a casa per “paura” o per “amore”? Esco per fare la spesa per paura o per amore? Non faccio o faccio quella passeggiata scegliendo quali dei due vie?

Ecco questa piccola lista esemplificativa può essere estesa all’infinito e può purificare le nostre azioni e le nostre convinzioni, ovvio questi due sentimenti possono convivere insieme oppure agire in base ad altre emozioni o convinzioni: io posso amare avendo paura e posso avere paura, amando o anche reagire per rabbia (che spesso si lega alla paura) o non agire per pigrizia (anche esso potrebbe essere letto come una mancanza di amore) ma “interrogare i propri pensieri”: arte sublime dei padre del deserto ci insegna che questa è la strada per una vita più sana, più libera e più vera.

E tu, ora, sei schiavo della “paura” o dell’ “amore? Io vorrei essere del secondo, ma non sempre riesco, che ne dici di provare insieme?

 

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