Sedersi vuole essere una meditazione sul Vangelo di Giovanni, a partire dal capitolo 11. Altre riflessioni sulla Parola di Dio sono presenti nella nostra rubrica Lievito nella pasta.

Maria invece stava seduta in casa” (Gv 11, 8).

Mi incuriosisce l’atteggiamento di Maria, è la seconda volta nel corso del Vangelo che la troviamo in questa posizione: seduta. Un modo di essere e di porsi che può far scaturire molte reazioni, a me suscita ammirazione ed una santa invidia.

Marta, l’altra sorella, più impetuosa, appena viene a sapere che Gesù è presente parte in quarta e va incontro al Maestro, quasi affrontandolo, con atteggiamento di franchezza tipico dell’amicizia:

Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà

Ah quanto ci piace dire a Dio ciò che deve fare, ah quanto vorremmo capricciosamente che Lui compisse la nostra “volontà”.

Maria ancora non si muove, è in casa, seduta. Solo quando arriva la sorella che le dice: “Il Maestro è qui e ti chiama”, lei si muove, va incontro al Maestro, si getta ai suoi piedi e pronuncia le stesse frasi della sorella: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”, stavolta piangendo e lì entra in scena, si muove Gesù anzi non solo si muove ma si commuove.

Il giusto atteggiamento?

Trascuro per evitare digressioni troppo ampie il resto della pagina evangelica, di una ricchezza inesauribile e invece voglio proprio “zoomare” su Maria, sul suo stare seduta e sul suo prostrarsi: segni che sembrano contraddittori ma che esprimono un unico sentimento: totale fiducia! Un mistico abbandono.

Che sia questo l’atteggiamento da assumere quando la nostra vita viene sconvolta? Quando i nostri “castelli di progetti” vengono spazzati via dal vento della vita? Non lo so, quello che so è che Maria con il suo atteggiamento di fiducia e di disperata speranza ha commosso il Maestro ed ha aperto la strada al miracolo per eccellenza: la Risurrezione!

Quindi prima di fasciarsi la testa, sediamoci ed abbiamo fiducia, il Signore – come nel caso di Lazzaro – non tarderà!

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