In questo periodo, in cui ogni cosa sembra essersi fermata, l’uomo si trova a fare i conti con due sentimenti a cui fatica e sempre faticherà a dare una risposta: il dolore e la paura.

Il dolore è sempre causato da un male e da esso, se non guardato alla Luce del Bene, può generarsi altro male.

Il momento storico che siamo chiamati ad affrontare e che ci interpella, dovremmo viverlo come un “tempo di grazia”, piuttosto che nell’ angoscia e nella paura. L’incertezza è un sentimento che cresce e prolifera nell’ animo di colui che non conosce e ri-conosce la potenza di Dio, la quale, in maniera evidente, si è fatta oggi tempo e spazio.

Questo tempo potremmo definirlo di “grazia” perché solo attraverso di esso, si può riscoprire quel silenzio che spesso viene soffocato, per paura di quello che può dire o del rumore che può portare nella vita di ciascuno di noi. È giunto invece il momento di mettersi in ascolto. Un ascolto che dirà tanto su quel dolore che ognuno di noi porta dentro. Riemergerà tutto ciò che il frastuono e il chiacchiericcio della vita quotidiana costringe a seppellire.

Il dolore e il silenzio ci interrogano, sul presente e sul futuro. “Per chi sono? Per chi vorrò essere?

Foto di Pezibear da Pixabay

La Potenza della Parola di Dio torna a scuoterci sempre più forte e questa, non può essere un’esperienza indolore. Ma nell’ottica di un Dio Padre che ama infinitamente i suoi figli, da un male, come può essere un invisibile virus, potrà generarsi un bene.

Guardiamo alla Croce. Tutto quel dolore patito e tutta quella sofferenza dice di un Amore infinito di un Padre che sacrifica il proprio Figlio Unigenito per redimere dal peccato un’umanità intera.

Nell’orto del Getsemani Gesù piange, fino a sudare sangue cercando disperatamente il conforto dei suoi discepoli. Eppure si ritrova solo, tra chi dorme e chi invece è troppo impegnato a rinnegarlo. L’abbandono di Gesù da parte dei suoi discepoli è specchio del nostro tempo. Se da una parte troviamo un’umanità addormentata, che non ha Fede e volta le spalle a Dio; dall’altra è il popolo stesso di Dio a rinnegare e a faticare nello scorgere la traccia di Dio in questo tempo. Quel popolo, che dovrebbe scuotere le anime addormentate, si abbandona alla paura, al dolore e all’angoscia del male di un virus.

Àgape

Foto di IndiraFoto da Pixabay 
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