Un’altra parola chiave che vuole mettere in risalto il Santo Padre è accoglienza, simboleggiata in una casa per tutti.

Troviamo infatti scritto nell’Esortazione Christus Vivit: Molti giovani oggi si sentono figli del fallimento, perché i sogni dei loro genitori e dei loro nonni sono bruciati sul rogo dell’ingiustizia, del “si salvi chi può”. Quanto sradicamento! Se i giovani sono cresciuti in un mondo di ceneri, non è facile per loro sostenere il fuoco di grandi desideri e progetti. Se sono cresciuti in un deserto vuoto di significato, come potranno aver voglia di sacrificarsi per seminare? L’esperienza di discontinuità, di sradicamento e la caduta delle certezze di base, favorita dall’odierna cultura mediatica, provocano quella sensazione di profonda orfanezza alla quale dobbiamo rispondere creando spazi fraterni e attraenti dove si viva con un senso.” (CV 216).

Dobbiamo quindi provare a creare una famiglia unita al di là di vincoli funzionali ed utilitaristici. Cercare di fare “casa”, una grande casa bella e accogliente, la quale faccia sentire ogni giovane una pietra fondamentale, unica, indispensabile e insostituibile per la sua costruzione. Solo così possiamo far sì che loro sentano la loro vita “un po’ più umana”.

Il Papa inoltre introduce un concetto che – a mio parere – è molto rivoluzionario, anche se di rivoluzionario non c’è nulla in quanto si tratta di vivere più radicalmente il Vangelo. Il concetto in questione è quello della “pastorale giovanile popolare”, non è qualcosa di stampo socialista, ma vuol dire una pastorale aperta a tutti, per tutti si intende anche chi magari non ha accettato ancora tutte le verità della fede, o chi proprio ne professa un’altra, non ci sono di conseguenza norme o inquadramenti obbligatori per entrare a far parte della pastorale dei giovani, occorre limitarsi a stimolare e a confidare un po’ di più nello Spirito Santo.

Francesco spiega questo concetto facendo riferimento alle Sacre Scritture:

Cristo ci ha avvertito di non pretendere che tutto sia solo grano (cfr Mt 13,24-30). A volte per pretendere una pastorale giovanile asettica, pura, caratterizzata da idee astratte, lontana dal mondo e preservata da ogni macchia, riduciamo il Vangelo a una proposta insipida, incomprensibile, lontana, separata dalle culture giovanili e adatta solo a un’élite giovanile cristiana che si sente diversa, ma che in realtà galleggia in un isolamento senza vita né fecondità. Così insieme alla zizzania che rifiutiamo, sradichiamo o soffochiamo migliaia di germogli che cercano di crescere in mezzo ai limiti.” (Cv 232).

Come sono vere queste parole, e quanto abbiamo da lavorare su noi stessi e sulle nostre comunità per raggiungere anche in minima parte questo livello di accoglienza e di apertura.

Concludo questa riflessione con un’altra citazione dell’esortazione che ci può aiutare a realizzare questo sogno della Chiesa:

La pastorale giovanile, quando smette di essere elitaria e accetta di essere “popolare”, è un processo lento, rispettoso, paziente, fiducioso, instancabile, compassionevole. Nel Sinodo è stato proposto l’esempio dei discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,13-35): Gesù cammina con i due discepoli che non hanno compreso il senso della sua vicenda e si stanno allontanando da Gerusalemme e dalla comunità. Per stare in loro compagnia, percorre la strada con loro. Li interroga e si mette in paziente ascolto della loro versione dei fatti per aiutarli a riconoscere quanto stanno vivendo. Poi, con affetto ed energia, annuncia loro la Parola, conducendoli a interpretare alla luce delle Scritture gli eventi che hanno vissuto. Accetta l’invito di fermarsi presso di loro al calar della sera: entra nella loro notte. Nell’ascolto il loro cuore si riscalda e la loro mente si illumina, nella frazione del pane i loro occhi si aprono. Sono loro stessi a scegliere di riprendere senza indugio il cammino in direzione opposta, per ritornare alla comunità, condividendo l’esperienza dell’incontro con il Risorto”. (CV 236 – 237).

Altre meditazioni li potete trovare qui, nella nostra “casa di fraternità”: https://www.legraindeble.it/

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