Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo – XXXIV domenica del T. O.
Ci sono io, una delle tante per tanti.
E poi ci sei Tu, tutto per tutti.
Tutto anche per me.
Ti lasci guardare e ritrarre nell’irrimediabile
dramma della sofferenza più inguardabile.
E sì, vorrei dirti che mi basta sapere che si risorge,
che Tu sei già Re dell’Universo,
che nessuna lacrima andrà sprecata,
e che mi ami e ti ricordi di me…
Invece no, non ci riesco e se resto sotto la croce
non è perché ho una fede forte
ma è solo perché mi fanno compassione il tuo corpo flagellato
e il tuo sguardo sfinito, rotto, quasi perso nel niente
o in un altrove che pare troppo lontano, troppo irraggiungibile.
Quello stesso sguardo
che doveva essere vivace ma mite,
autorevole ma dolce,
appassionato ma casto.
Se resto qui a guardarti
si accendono le antiche domande di sempre:
perché ad alcuni (e spesso anche a me)
non è bastato e non basta vederti così?
Perché, nonostante uno si impegna seriamente ad amare,
come hai fatto e hai insegnato Tu,
alle volte sembra non bastare? Può l’amore non bastare?
Ti guardo e più non ti capisco,
più mi incaponisco a stare con Te.
E più non mi rispondi,
più io ti chiamo forte, puntuale.
E più ti nascondi,
più mi manchi, ti cerco, ti voglio.
E non me ne vado da questa croce.
Non dimenticherò le mie domande,
ma se solo l’amore ora
è l’arte che mi chiedi,
allora l’amore sarà il mio mestiere
e io sarò ancora felice.
Sarà faticoso, devastante, e litigherò con Te
perché non hai mai mezze misure,
sei sempre troppo tutto…
Ma quando guarderai in basso dal tuo legno
io sarò lì, una delle tante per tanti,
ma non certo per Te,
con la mia fede crollata,
col mio amore spezzato, ferito per Te,
ma ci sarò
e saprò restare,
perché per me non sei uno dei tanti.
Tu sei il mio Re.
Qui il commento al Vangelo della XXXIII domenica del T. O.
Benedetta