La Via Crucis meditata dal fratello Luca Rubin

In questa Domenica delle Palme, Luca Rubin della Fraternità della Speranza, ci fa il dono di due Via Crucis. Nella domenica in cui si ricorda e si anticipa l’agonia e il dolore di Cristo fino alla morte, meditiamo insieme due stazioni, ciascuna tratta da una Via Crucis.

Dalla Via Crucis esistenziale: Gesù incontra sua Madre

Foto di Patrizio Righero

«Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32)

Mamma: colei che sa dare alla luce il proprio figlio più e più volte. Nei momenti più bui della vita viene invocata come presenza sicura, con fiducia massima e incrollabile. Madre e Figlio si incontrano nella notte più buia e tragica della loro vita; anche in questo caso è il silenzio a parlare: sguardi bagnati di lacrime, abbracci impediti dall’ingombrante e duro legno, dalle catene, dal disprezzo in cui il Figlio è immerso.

La madre vive il silenzio di tutta la sua vita, e anche oggi ripete il suo “Eccomi”, pur stritolata dalla morsa del dolore. Questo esserci la rende ancora una volta discepola e serva del mistero. No, non è tutto chiaro per Maria, che tuttavia vive ancorata e radicata in quelle parole dell’angelo: «Nulla è impossibile a Dio». Proseguo il cammino: quella donna, discepola fedele e madre addolorata saprà generare e rigenerare anche la mia vita, lenirà col suo dolore il mio dolore e tra non molto, sotto una croce, mi accoglierà come figlio amato.

Che ti passa le notti
quando stai male.
Che ti canta la ninna nanna 
quando un brutto incubo ti sveglia. 
Che crede in te
quando neppure tu ci credi più. 
Che ti difende ad oltranza
da tutto e da tutti
e allo stesso tempo
ti spinge a diventare grande
anche se costa fatica.
Che ti rimane accanto
anche quando ti allontani.
Che ti chiama
anche se tu non rispondi.
Che resta con te fino alla fine
e ancora oltre.
Come tua madre.
Sua madre.

Da La Via del Servo: Gesù è collocato nel sepolcro

Foto di Patrizio Righero

Un lenzuolo pulito avvolge il corpo martoriato del Servo, la pietra fredda e dura di un sepol- cro nasconde alla vista Colui che ha portato il peso del mondo. Ora è il tempo del silenzio e dell’attesa, è ormai sera; le donne e gli amici rimasti sono sconvolti dall’inenarrabile vis- suto, come un convalescente ancora debilitato il mondo tace, squassato dalla malattia. La speranza si fa strada timida- mente, ma non è il tempo del cammino ora. Silenzio e attesa, null’altro.

Gli si diede sepoltura
con gli empi, con il ricco
fu il suo tumulo, sebbene 
non avesse commesso 
violenza né vi fosse inganno 
nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto 
prostrarlo con dolori. 
Quando offrirà sé stesso
in sacrificio di riparazione, 
vedrà una discendenza, 
vivrà a lungo, si compirà 
per mezzo suo
la volontà del Signore.
Is 53,9-10

È tutto in quel pezzo di pane 
spezzato, donato, mangiato 
a tavola con gli amici 
nella penombra della sera. 
È tutto in quel sorso di vino 
versato, donato, bevuto 
con i compagni di una vita. 
È tutto in quel dono 
la vita, la morte 
due braccia aperte 
chiodi che dicono l’indicibile. 
È tutto in me: fame, sete. 
È tutto in Te Questo è il mio corpo 
questo è il mio sangue. È tutto.

Le due stazioni sonostate tratte da: Via Crucis esistenziale, con il vangelo di Giovanni e La via del Servo, via crucis con i canti del servo sofferente di Isaia. Le meditazioni sono di Luca Rubin, le fotografie sono state scattate al Santuario Nostra Signora di Lourdes di Forno di Coazze (To) da Patrizio Righero.

Buon cammino nella Settimana Santa!

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