Commento al vangelo della XXXI domenica del TO

Eroico semplice amare

La Parola di Dio di questa domenica la sento particolarmente vicina, sia perché mi ha accompagnato per un bel tratto di strada sia perché mi ha liberato da una variante del perfezionismo.

Qui sta il genio di Marco, l’evangelista, nell’introdurre un pronome possessivo come ‘tuo’; a volte infatti possiamo cadere nell’illusione che per amare ci sia bisogno di uno sforzo sovrumano, eroico.

Un comandamento ‘su misura’

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La buona notizia di oggi è questa: è più che sufficiente che tu faccia il massimo delle tue possibilità, al massimo della tua anima, al massimo della tua mente, del tuo cuore. Non guardare troppo agli altri ma ama e se, come accade a tutti, non hai dato tutto, ricomincia, perché la prossima volta, se perseveri, andrà meglio. Non fissare con tristezza ciò che manca al tuo amare, ma gioisci di quello che hai donato perché “Il Signore ama chi dona con gioia”.

Buona domenica in Cristo!

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

(Mc 12, 28-34)

Per rileggere il commento al vangelo della scorsa domenica: qui.

Puoi trovare le nostre meditazioni nella rubrica Lievito nella pasta.

Paride

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