La misura dell’amore è amare senza avere misura: potremmo sintetizzare così le valutazioni tecniche che Dio ha fatto scegliendo di salvarci, amandoci in maniera gratuita, donando il suo unico figlio affinché noi potessimo tornare a Casa.

Ma non essendo sufficiente, perché Dio sogna in grande e sogna cose grandi, ha deciso di lasciarci il Paraclito, lo Spirito Santo che è il segno di riconoscimento del suo amore, dell’amore di Gesù e del Padre, affinché noi discepoli del 2000, potessimo essere sempre accompagnati dalla sua dolce presenza in questa vita terrena.

il Vangelo della sesta domenica di Pasqua fa memoria del dono gratuito di amore che Gesù fa ai suoi discepoli, esortandoli a lasciarsi avvolgere dallo Spirito Santo, accogliendolo come compagno di viaggio, ma anche a non dimenticare la loro chiamata: dare testimonianza di Gesù.

La missione e la testimonianza

Nelle parole che Giovanni ci dona in questo vangelo, risuonano le raccomandazioni che Gesù fa ai suoi discepoli, non nascondendo che scegliere di testimoniarlo sarà per loro una missione che porterà all’allontanamento, al disprezzo, anche alla morte, perché è con la vita che si può davvero testimoniare, e chi la perde per causa sua la ritroverà. Quante volte ci siamo trovati di fronte ad una situazione in cui le circostanze della vita ci chiedevano di testimoniare Gesù, e per paura ci siamo nascosti? Oppure abbiamo giudicato la vita dei fratelli che avevamo accanto, pensando che fosse un merito guadagnato la nostra fede, piuttosto che un dono ricevuto?

Il Vangelo fa memoria proprio di questa gratuità, gratuitamente avete ricevuto e gratuitamente ridonate. Faranno ciò perché non hanno conosciuto né me né il Padre, queste parole dovrebbero farci pensare davvero a come noi ci relazioniamo con i fratelli che abbiamo accanto, lo vivo davvero come un fratello? o come un nemico da combattere o su cui emergere? La chiamata che il Signore fa ai suoi discepoli è una chiamata tutt’ora presente e viva, Gesù ogni giorno ci chiama a testimoniare la sua vita da Risorto, proprio attraverso le nostre vite fragili e scompigliate.
Lasciamoci travolgere e rinnovare dallo Spirito Santo, il fedele compagno di viaggio del discepolo.

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