Commento al vangelo della domenica

L’Ascensione

Nel giorno in cui la Chiesa celebra il mistero dell’Ascensione, vorrei con voi condividere una poesia di Clemente Rebora:

Mentre il creato ascende in Cristo al Padre,
nell’arcana sorte
tutto è doglia del parto:
quanto morir perché la vita nasca!
Pur da una Madre sola, che è divina,
alla luce si vien felicemente:
vita che l’amore produce in pianto,
e, se anela, quaggiù è poesia;
ma santità soltanto compie il canto.

La poesia inizia con l’affermazione di una verità: è tutto il creato che in Cristo ascende al Padre. Il poeta vede oltre l’apparenza, vede nel presente della nuova vita che ci aspetta, che ci è promessa, in atto nella liturgia, in atto in Cristo. La doglia del parto è ascesa assieme a Gesù, è stata innalzata, glorificata, redenta. È tutta entrata dentro l’esperienza del cielo. Ma cos’è il cielo?

Il cielo come significato

Ad un ritiro d’Ascensione così diceva Luigi Giussani: «Il cielo è la profondità della terra. Il cielo è il significato profondo, è la verità dell’aldiqua, è l’origine dell’aldiqua, l’origine dell’esistere, dell’essere, dell’esistenza, della consistenza del cammino e del destino dell’aldiqua. Quello che noi vediamo è la superficie delle cose, è l’apparenza. Quello che noi vediamo è l’apparenza».

Asceso al cielo

Ma la verità delle cose trapassa l’apparenza, è il suo senso profondo, è il perché che si nasconde dietro ogni circostanza. Se provassimo ad avere fiducia del cielo nascosto dietro ogni istante della vita – anche e soprattutto il più doloroso – capiremmo quella vita che l’amore produce in pianto. Capiremmo che la nostra vita è ascesa tutta dentro l’amore di Cristo e che l’interezza del nostro destino è contenuta nell’eternità del suo Mistero.

E di fronte a tutto questo amore, come possiamo sentirci abbandonati, tristi, persi? Se anche facciamo fatica ad attraversare l’esilio terreno, siamo chiamati a vivere per fede, con il cuore già salvato, custodito nelle mani di Cristo e asceso al cielo.

Elisabetta

Per leggere il commento della scirsa domenica, vedi qui.

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