Lectio su Mt 22,1-14 (XXVIII Domenica del TO)

Il giardino e il banchetto

Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì.

Mt. 22,12

Nell’amore del Padre

Riprendi a parlarmi per allegorie (Mt. 22,1) e mi sveli il senso del tuo volto di Figlio nella cura del Padre: ha costruito per me la casa, ha intagliato le sue sette colonne, ha ucciso gli animali, ha preparato il vino e ha imbandito la tavola. Ha inviato le sue ancelle a proclamare sul punto più profondo del cuore: «Chi è inesperto accorra qui!» (Sap. 9,1-3).

Allora ricordai i sentieri dell’inesperienza, geografie di deserti dal gusto amaro, parole di profeti falsi, ingannatori di mete. Allora richiamasti al cuore l’irrequietezza per il paradiso perduto, per il banchetto nuziale che mi attendeva al centro del tuo giardino, per quello spazio d’amore e di vita che richiamava il desiderio fra le aiuole del balsamo a cogliere il giglio del tuo sacrificio (Ct. 6,2).

La corsa

Cominciò allora la corsa per tornare nel luogo delle origini. Nel cuore abitava la paura di non trovarTi, di averTi perso nella follia della mia indecisione. Ancora tanta fatica mi separava dai cantici del tuo verde e una voce nel profondo ripeteva: «Il tuo Signore è troppo esigente», per addossarTi la colpa di un disamore di cui non eri colpevole.

E lottavo nel mio andare per non sporcare l’abito nuziale, quello che il Padre mi aveva consegnato da sempre e che ritrovai, bianco e intatto, dopo i giorni di deserto.

Nel giardino

Alla fine della corsa, sono arrivata alle soglie del tuo giardino. Tutto era pronto, ma gli occhi e il corpo della mia persona, sfiancati dai kilometri e dalla lotta, non riuscivano a vederTi comparire nello spazio verde e fiorito. Sopra la pietra bagnata di lacrime, là dove ogni speranza aveva terminato la sua esistenza, una voce, non riconosciuta, mi chiese: «Chi cerchi?». Sentii il suo voler scavare nel profondo la verità del cuore e non le rifiutai risposta nel mio dolore (Gv. 20,15).

Ti riconobbi, Signore, nel risponderTi. E mentre pronunciavi il mio nome, svelavi il senso del tuo volto di Figlio nell’amore del Padre e mi mostravi la casa, le sue sette colonne e la tavola delle nozze imbandita a festa. Amen.

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