Introduzione

Riprendiamo il nostro appuntamento con la “Voce dei Padri”, l’altra volta abbiamo parlato di Spirito Santo (https://www.legraindeble.it/lo-spirito-santo-in-basilio-di-cesarea/), oggi invece il tema sarà la Santa Trinità in Atanasio di Alessandria.

Parlare della Santissima Trinità non è facile, presuppone un intenso lavoro della ragione ma essa dispone un limite e la fede rimane agganciata al limite; ma «La fede è una verità sinfonica» (H. U. Von Balthasar), per cui con umiltà nel presente articolo si cercherà di affrontare questa tematica all’insegna della dottrina di Atanasio di Alessandria (+ 373).

L’eterna esistenza del Figlio: “Siamo stati creati per Lui”

Sviluppando la dottrina trinitaria (Dio Uno e Trino- una sola sostanza e tre persone), Atanasio riprende le metafore della grande tradizione origeniana d’Alessandria: il Figlio è impronta (χαρακτήρ), splendore, verità, sapienza; usa anche la metafora del raggio di sole e della luce (cfr C. Arian., I,20-21.24.27; III 3-4).

«Dato che Dio non può mai restare senza quello che gli è proprio, il Figlio dev’essere eterno come il Padre, deve esistere di conseguenza da sempre» (C. Arian.,I,19-20). Con ciò Atanasio conferma l’eterna esistenza del Figlio che non è venuto all’esistenza per causa nostra, ma noi siamo stati creati per lui. Ogni azione divina è sempre un’azione trinitaria a motivo dell’unità di operazione.

La Trinità, la salvezza e la teologia inclusiva

La teologia trinitaria abbraccia tutti gli eventi salvifici (annunciazione, incarnazione, passione-morte-resurrezione, ascensione, pentecoste). Quindi Atanasio sviluppando tale dottrina mette in luce anche gli altri aspetti teologici che riguardano la creazione, l’antropologia, la cristologia, la pneumatologia. Dimostra appunto che il discorso teologico è un discorso unico ed unitivo, non esclusivo o mutilabile secondo i vari interessi (ad esempio gli eretici).

La sostanza (ousia) e le Tre Persone per Atanasio

Egli spiega anche il termine homoousios difendendone l’uso in De decretis Nicenae Synodi: il termine indica il procedere dell’ousia del Figlio, generata, dall’ousia del Padre (cfr Syn. 41;48). «È interessato ad affermare la divinità del Figlio (e dello Spirito Santo) più che il “monoteismo trinitario”. […] Ma è chiaro che questo non significa che l’unità della Trinità sia completamente estranea alla sua prospettiva» (L. F. Ladaria, Il Dio vivo e vero,234). Sullo Spirito Santo offre il suo insegnamento nelle Lettere a Serapione, infatti Egli «è consustanziale al Padre e al Verbo» (Serap., I,27), anche se non si arriva a dire che è direttamente Dio.

Trinità, Rublev.

Trinità e la dimensione ecclesiale

In Atanasio vediamo realizzata la preghiera di Gesù al Padre (Gv 17,17a: «consacrali nella verità»), ed egli dona alla Chiesa l’esempio per approcciarsi alla teologia, in quanto studio della Verità, e al contempo preghiera, con purezza di cuore e con l’incessante richiesta del dono della Sapienza, perché la teologia si appiattisce quando si lega all’arroganza e alla superbia.

Sostiamo a meditare queste dolci parole del Padre Atanasio affinché il Mistero della Trinità abbondi sempre di più in noi, prendendovi dimora.

Davide

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