Alcune vie misteriose ci portano dalla sofferenza all’abbraccio del Padre. Elisabetta Corsi ce ne parla presentandoci questo salmo.

Angoscia e riscatto di un’anima tradita in Ps. 54

Testo del salmo: https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/at/Sal/55/

Il tradimento

Foto di Daniel Reche da Pixabay

“Uomo di eguale spirito, mio conducente, conoscitore dell’anima mia, ci legava una dolce amicizia, verso la casa di Dio camminavamo insieme”. Così si concludeva la scorsa riflessione sul salmo 54 (link: https://www.legraindeble.it/il-deserto-della-coscienza/): lo spirito angosciato trova chi lo prende per mano. La profonda bellezza di un comune cammino verso l’eternità è inscritto, però, nel profilo della dannazione: la candida via che conduce alla Vita si infanga del tradimento. Quella dolce comunione di spirito, espressa dal sostantivo greco ὁμονοίᾳ (omonoìa, “concordanza di mente”), è stata spezzata dall’allontanamento di uno dei due componenti del viaggio.

Mancanza della Vita

Foto di Виктория Бородинова da Pixabay

Il cuore del salmista perde la sua meta, perché, per mezzo del traditore, il male, in greco πονηρίαι (ponerìai, “condizione di peccato, di mancanza”), si è infiltrato prima “nelle case dei vicini” (in greco, ἐν ταῖς παροικίαις, en tais paroikìais), poi ἐν μέσῳ αὐτῶν (en mèso autòn), “in mezzo a loro”. La condizione del tradimento viene, dunque, descritta come una mancanza: in greco il πονηρός (poneròs) è il “povero”, colui che manca di ogni cosa, che vive la propria vita come se già l’avesse perduta.

Da vivi, nella casa dell’Ade

“Si dirigano nella casa dell’Ade, da vivi”; unico è il sentiero che porta alla Salvezza: la strada che conduce alla meta è un deserto, è dura, sacrificata, spoglia di ogni terrena consolazione. Eppure, non saremo mai soli a percorrerla. Essa è segnata dai pilastri che il Padre ha costruito con le Sue Mani, con il Suo Sangue, con la Sua Vita, affinché potessimo comprendere e raggiungere la Bellezza del Suo Volto. Il fratello con cui camminavamo per raggiungere le dimore del Padre Celeste si è voluto allontanare per percorrere un sentiero diverso, più piacevole del deserto, più rigoglioso, ma ingannevole: ignota è la meta a cui esso conduce.

Il sentiero ingannevole

Foto di SplitShire da Pixabay

Straziato dal cammino e dal tradimento, il cuore del salmista grida a Dio: “il Signore mi ha dato ascolto”. In greco, il verbo è espresso in una forma passata: l’azione dell’ascolto da parte del Padre è compiuta, puntuale, perfetta, non lascia che nel cuore del figlio afflitto possa sopraggiungere il fumo del dubbio. Ma cosa ne è dell’anima del fratello traditore? Lui, che da vivo è sceso negli inferi, perché, perdendo l’Amore, ha perso il dolce sapore della vita, lui, che ha perso Suo Padre e il suo dolce fratello, perché impaurito dalla fatica del deserto, è stato traviato dalla speranza di una strada più semplice e bella – ma che porta alla morte – “non ha timore di Dio”, “non vuole cambiare”.

Liberi alla nostra Terra

Foto di 4144132 da Pixabay

“Le sue parole sono cosparse di olio, sono come pugnali”: il tradimento lacera il cuore, consegna l’anima all’incertezza di una strada sempre scossa dal terremoto, unta dall’olio della menzogna, dall’instabilità del peccato. Svuotata di tutto, l’anima del traditore sceglie di svuotarsi anche della Vita, di allontanarsi dal raggiungimento della Meta che ogni creatura ha cucita nel cuore. E ancora, ostinato, lo spirito offuscato dal tradimento non riesce a voltarsi indietro per vedere, infine, il suo dolce fratello superare il deserto e giungere felice, sicuro, in pace, nell’abbraccio del Padre: Lui solo può riportarci “liberi alla nostra Terra”.

Condividi questa pagina!