Questo semplice componimento nasce dalla meditazione del Vangelo sul “cieco nato” a partire dalla risposta piccata dei farisei: “Siamo ciechi anche noi?”

Perdonami Cristo quando pretendo di “vedere” a lungo termine, quando vorrei “prevedere” al di là del momento presente.

Perdonami Padre quando cado nella trappola del “vedermi” intorno e nel voler “vedere” nelle vite altrui, come se il mio fosse l’unico punto di vista.

Perdonami Spirito quando mi “vedo dentro” e mi giudico senza misericordia, avvallando le visioni di chi per eccellenza accusa e divide.

Fa’ beata Trinità che io cammini nelle tenebre tenendo stretta la candela del Battesimo che mi permette di “vedere” solo il passo dopo e non tutto il cammino.

Fa’ Padre che io possa riconoscermi “cieco” e fidarmi della tua di mano, senza pretendere di “vedere” la mappa della mia vita esistenza.

Fa’ Cristo che io possa amare senza cedere alla tentazione di “vedere” i frutti di ogni mio piccolo atto, concedimi la grazia del nascondimento.

Concedimi Spirito di viaggiare nella nebbia dello smarrimento senza la paura continua di perdermi, quando perdo di “vista” la tua Presenza.

Concedimi la libertà di poter essere cieco, di vivere nel chiaroscuro del Mistero e di aggrapparmi con speranza alla tua Parola: “Io sono la luce del mondo, chi segue me, avrà la luce della vita”.

Paride

Per chi amasse questo Vangelo e volesse leggerlo ed approfondirlo sotto un’altra chiave, vi consiglio questo articolo, che è diviso in tre atti, il primo è quello che sto per linkarvi: https://www.legraindeble.it/non-il-nato-cieco-bensi-il-cieco-nato-atto-i/

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